La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile
Data: 01/12/2017,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti
... prestarsi senza piagnucolare ad assaggiare la punta di acciaio dell'ago che preme per entrare nella carne del petto nudo che ognuno a turno porgerà indifeso vincendo qualche fremito. In molti, davvero in molti, spesso accolgono questa esperienza โ almeno nella parte irrazionale della propria coscienza โ come una prova di virilità e di resistenza al dolore fisico sotto gli occhi dei propri compagni, una prova da ricordare e di cui essere orgogliosi. Si deve immaginare il preliminare della preparazione, con il disinfettante che ancora non brucia, del petto nudo del ragazzo per la perforazione che seguirà di lì a poco. L'odore penetrante dello iodio o dell'alcool che d'estate si mischia a quello del sudore di tanti corpi di maschi seminudi ammassati insieme, talvolta in spazi ristretti. L'ingiunzione a ciascuno di comportarsi virilmente, l'attesa che l'ingiunzione sia accolta dai ragazzi, ma anche la probabilità, su decine di migliaia di iniezioni ogni anno e in situazioni cariche di testosterone come quelle, con i ragazzi di leva obbligati a sottoporsi a quel rito virile e impossibilitati a ribellarsi, che medici o infermieri, anch'essi spesso di leva, qualche volta ci prendano gusto e che, in quella scena dall'evidente profumo sadomaso, qualcuno di loro si faccia tentare ad assumere per davvero un ruolo meno professionale e più esplicitamente sadico, da bullo, infierendo gratuitamente un po' più del dovuto su qualcuno (magari qualcuno della cui muscolatura, atteggiamento, ...
... bellezza, spavalderia e gioventù provano invidia), forse lasciando anche un po' trasparire questo atteggiamento provocatorio agli occhi del soldato che stanno sottilmente seviziando, per vedere l'effetto che fa, per vedere se il ragazzo accetterà la sfida, interpreterà la sua parte abbandonandosi anche lui al piccolo gioco crudele, e saprà mantenere il ruolo sfacciato e spavaldo che ci si attende da lui, o finirà per protestare, gridare o piagnucolare. Su centinaia di migliaia di queste iniezioni "rituali" eseguite nel corso di decenni, qualcosa del genere sarà certamente successo, e, scommetto, non poche volte. Possibile che coloro che inventarono questo rituale più di un secolo fa, in Italia o in Germania (cioè nelle due nazioni che condividevano la pratica delle iniezioni intramuscolari al petto delle reclute), non l'abbiano fatto sotto la spinta di un loro immaginario mondo interiore omoerotico sadomaso, per molti di loro forse inconscio, ma ben diffuso nell'ambiente che quel rito lo aveva fatto proprio e mantenuto in vita per decenni? Perché altrimenti un'iniezione non piccola โ anzi, una serie di iniezioni non piccole โ proprio nel petto anziché in zone più funzionali dal punto di vista medico ma meno erotiche, o che richiedessero pose meno virili di una "nudità eroica" alla greca? Perché schierare i plotoni a torso nudo, in piedi, chiedendo alle reclute di sottoporsi a questo rituale collettivo così carico di emotività, affrontando la propria resistenza alla paura e al ...