1. La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile


    Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti

    ... gli aghi usa e getta, per cui gli aghi venivano sterilizzati e riutilizzati molte volte. Dopo tanti utilizzi erano pure spuntati, come ci fece sapere l'addetto allo iodio, con un compiacimento assolutamente inatteso, che rendeva il momento ancora più intrigante, almeno per me e Riccardo. I due infermieri, uno di leva ma ormai quasi alla fine, e l'altro "ausiliario di sanità militare" a ferma prolungata (e tale anche per vocazione, come si vedrà) chiaramente si intendevano bene fra loro e agivano come una coppia ben rodata di compari. Facevano parte di quella specie molto diffusa, composta da giovani di leva ormai vicini al congedo e da militari di professione di basso rango, che sfogavano le frustrazioni della vita militare vessando i pivelli come noi (detti in gergo "burbe" o "spine"). Come in tutti i gruppi di bulli – oggi li chiameremmo così – fra questi individui non mancavano sadici veri e propri, che contavano sull'omertà tipica dell'istituzione. A differenza degli altri appartenenti alla specie, però, la funzione che l'esercito aveva attribuito ai due infermieri li metteva in grado di tormentare i soldati più giovani in modo molto più scientifico, potente, e temibile, che rovesciando gavettoni. "Uhm … con voialtri ci si divertirà", aggiunse l'infermiere a ferma prolungata, squadrando con un ghigno appena accennato i nostri corpi palestrati. Proprio quando l'infermiere di leva aveva finito di marcarci con lo iodio e stava per venire il suo turno, quando avrebbe ...
    ... conficcato nel petto a ciascuno di noi uno di quegli aghi dall'aspetto sinistro, venne chiamato dalla stanza accanto. L'ufficiale medico gli disse di essere stato appena chiamato dal colonnello per visitare la moglie indisposta, quindi si sarebbe assentato per un po'. "Intanto continuate a preparare i prossimi, ci metto poco", lo sentimmo dire. Così restammo in balia dei due infermieri, che non aspettavano altro che di "prepararci" a modo loro, con tutta la calma e il tempo necessari a mettere in pratica su di noi qualche angheria da tempo coltivata e via via sempre più raffinata nella loro immaginazione. Non sembravano per nulla seccati dall'inconveniente che li costringeva, completamente madidi di sudore come noi, a restare chiusi con noi in quella specie di sauna, anzi. Avevano chiesto all'ufficiale il permesso, accordato dopo qualche esitazione, di togliersi la maglietta e rimanere anche loro a torso nudo. Con i loro fisici, giovani ma piuttosto ordinari e entrambi molto villosi, con le loro facce altrettanto ordinarie, sembravano provenire da un'Italia precedente a quella del boom economico. Credo che provassero invidia e astio per i cinque bei ragazzi palestrati che si trovavano per le mani. Le loro mansioni i due le esercitavano con gran gusto, e l'assenza dell'ufficiale gli consentiva ora di "prepararci" a modo loro, dando sfogo ai loro istinti e alle loro fantasie depravate con ben maggiore libertà e inventiva del solito tran tran, mettendo realmente in atto proprio su quei ...
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