1. La puntura militare al petto, un rito di iniziazione maschile


    Data: 01/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Armodios, Fonte: EroticiRacconti

    ... nostri corpi seminudi e muscolosi rimasti nelle loro mani i giochini e le voglie che avevano spesso immaginato vedendo passare sotto le loro mani i corpi di centinaia di altri giovani ragazzi ben piantati e seminudi, intimoriti o presuntuosamente spavaldi che fossero. Soprattutto l'ausiliario a lunga ferma era una vera canaglia, che si preparava a condurre il suo piccolo gioco feroce e sadico sui nostri corpi, sapendo di poter contare sull'omertà e sulla piena complicità del collega. L'infermiere di leva era un suo gregario del tutto succube, affascinato dal gioco perverso di angherie che il collega gli aveva più volte suggerito che prima o poi avrebbero potuto sperimentare, come pura fantasia che finora avevano potuto mettere in pratica solo in minima parte in qualche momento di disattenzione degli ufficiali medici, e che invece questa volta avrebbero potuto finalmente esercitare su di noi per davvero e con tutta calma. Ma questo noi l'avremmo capito solo fra qualche momento, a gioco iniziato. Così, anche se non ci sarebbe stata nessuna fretta, iniziarono subito la seconda fase della nostra "preparazione". Dopo il trattamento con la tintura di iodio, era il turno del secondo infermiere, quello davvero sadico. Era arrivato per noi il momento degli aghi. Di quegli aghi assurdi, e nelle mani di quell'infermiere sadico: il momento della verità. Gli aghi piantati nel petto Presero uno di noi cominciando da quello relativamente meno muscoloso: la scena che stavano preparando ...
    ... prevedeva per i due un divertimento in crescendo. L'ausiliario prese il ragazzo per un braccio, strattonandolo letteralmente con modi da sceriffo che sbatte in cella un prigioniero, e lo mise con le spalle al muro. L'atmosfera nella stanza cambiò all'istante, lo stupore per l'inatteso comportamento dell'infermiere fece salire la tensione, nessuno sapeva se reagire o no, ma prevalsero l'immedesimazione nella parte che ci era stata riservata e una eccitazione sottesa. Sembrava di essere nella scena di un film, e fummo tutti portati a interpretare il ruolo implicitamente assegnato, in una scena che si faceva molto più hard del previsto. L'infermiere sbatté il giovane soldato con le spalle al muro, come poi avrebbe fatto con ciascuno di noi, cioè di fronte a tutti gli altri, sarà stato meno di un metro di distanza da noi, in modo che potessimo osservare bene che cosa gli stava per fare e come il ragazzo si comportava. Il ragazzo era un tennista diciottenne di Torino, non era così palestrato come noi altri quattro, ma comunque ben sopra la media di un normale tennista e aveva un bel corpo definito con tutti i muscoli sodi e ben evidenti al loro posto e una bella faccia aperta e virile. Anche lui, nonostante lo sbalordimento, sembrava compreso nella parte che gli veniva assegnata, Ci guardava evidentemente turbato, respirando a fondo, ma con uno sguardo che esprimeva ancor più un animo acceso e un po' smanioso, più eccitato che preoccupato o sorpreso dal ruolo avventuroso che quella ...
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