Amore senza età 4
Data: 01/12/2017,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Raccontando, Fonte: Annunci69
... lo guardò divertito.
“No, che hai capito, non me ne frega un cazzo se gli altri lo vengono a sapere, anzi … No, volevo chiederti se ci rivediamo … io e te … da soli. Sempre se vuoi.”
Addirittura una proposta. Fino a un’ora prima Mario avrebbe rifiutato. Per lui c’era solo Matteo. E c’era ancora, ci sarebbe stato per sempre. Ma era arrabbiato con lui e voleva vendicarsi, voleva ferirlo. Anche se, lo sapeva, solo nella sua testa.
“Si va bene Giuseppe, ok”
“Perfetto” – il ragazzo era radioso – “domani sera andiamo a mangiare una pizza insieme? Ti passo a prendere io”.
“Ok ok”. I ragazzi si scambiarono i numeri di cell .
Alle 21 del giorno dopo lo passò sciupafemmine del gruppo passò a prendere l’amico col motorino.
Era evidente che a Giuseppe Mario piacesse da morire. Lui, invece, non provava lo stesso trasporto, ma resse il gioco; doveva in qualche modo farla pagare a Matteo. Non che Giuseppe fosse brutto, anzi, ma non era Matteo. La serata trascorse normalmente. I due ragazzi parlarono dei loro gusti e passioni. Ma erano agli antipodi. Mario lo notò subito e in alcuni momenti si era annoiato. Ciò che non era mai successo con Matteo. Giuseppe invece pendeva dalle sue labbra.
Usciti dalla pizzeria Giuseppe raggiunse con la moto una campagna desolata. Tra i vigneti si udivano i versi dei grilli. Il cielo era stellato. Spense la moto e disse all’amico di seguirlo. Si avventurò in una stradina che doveva conoscere bene dato che si muoveva a passo sicuro. ...
... Mario capì le intenzioni di Giuseppe. I suoi battiti accelerarono. La situazione era eccitante, ma non era sicuro di voler fare ciò che stava per accadere. Raggiunsero un piccolo casolare in pietra, la cui porta era bloccata con un lucchetto. Giuseppe aveva le chiavi. Quando entrarono Mario capì che quello doveva essere un deposito per i contadini. C’erano tutti gli strumenti del mestiere e altri oggetti lasciati a casaccio.
C’era anche un letto, piuttosto malandato a dire il vero.
“E’ un deposito per i contadini che lavorano la mia campagna”
“Lo avevo notato” - disse Mario che cominciava a gustare la situazione – “e perché mi hai portato qui?”
Giuseppe non rispose. Lo afferrò dai fianchi, lo portò a se e lo baciò. Ancora una volta Mario esitò qualche istante ma ora sapeva cosa si stava perdendo e lasciò che la lingua del ragazzo entrasse nella sua bocca. Mentre limonavano Giuseppe lo portò sul letto e, sempre senza staccarsi da lui, lo fece stendere e gli si mise su. Mario aprì le gambe per essere più comodo e gli posò le mani sulle spalle. Cominciò ad accarezzarlo mentre Giuseppe gli teneva dolcemente la fronte tra le mani. L’eccitazione dei ragazzi aumentava sempre di più. Lo percepivano a vicenda. Giuseppe cominciò lentamente a muovere il bacino su e giù, spingendo di volta in volta sempre più forte. Mario sentiva premere il cazzo di Giuseppe sul suo e, istintivamente, cominciò ad assecondare i movimenti dell’amante. Nella pace della notte si sentivano i loro ...