1. Odette: oui je suis putaine, 4a parte ( il forno di mastro giuseppe)


    Data: 20/08/2020, Categorie: Tradimenti Autore: sexitraumer, Fonte: Annunci69

    ... orologio ad acqua che segnava le quattro e mezzo del pomeriggio. Alessia fiera di mostrare quell’utile oggetto dell’arredamento indicò a Odette la posizione della freccia metallica a mò di lancia retta da una statuetta di figura angelica femminile sulla scala graduata verticale delle ore e delle mezze. Odette ringraziò Alessia con un sorriso, e tornò in strada da Bartolo. L’adolescente stava sussurrando a Raffaella e Alessandro quello che aveva visto della biondina loro ospite…
    
    “…ce l’ha bionda…l’ho vista prima mentre faceva la pipì…le mutande dice che non le piace portarle…”
    
    “Aveva tanti peli ?” – chiese pettegola ammiccando Raffaella, più piccola di Bartolo di tre anni.
    
    “Sì, erano in gran copia.”- precisava orgoglioso Bartolo.
    
    “E quanto ce li aveva lunghi ?...erano a ricciolo ?” – chiese Alessandro paro suo curioso…
    
    “Boh, mezzo dito…sì, mezzo dito ! No, erano lisci.”
    
    “E che colore aveva sopra lo spacco ?!...”- ridomandò Alessandro.
    
    “Rosa, era rosa, gliel’ho vista bene la patacca, che sembrava che s’apriss…!”
    
    Bartolo mentre descriveva a gesti col proprio corpo la posizione in cui era Odette quando la stava spiando, e con le proprie dita l’aspetto della vulva della loro ospite, non s’era accorto che aveva la bionda donnina proprio dietro di lui, che nel frattempo era tornata dall’uscio di Alessia, figlia di una famiglia che poteva permettersi l’orologio ad acqua…Alessandro e Raffaella cinici e beffardi, si erano ben guardati dall’avvertirlo…e quando ...
    ... Bartolo, goffo imitatore della postura di Odette, s’accorse di avere Odette dietro era arrossito all’istante, diventando rosso sulle guance in pochi istanti di vero vuoto, e per poco non svenne…
    
    “Ah, ah, ah ! Ah, ah, ah ! Hai visto Bartolo ! Ah, ah, ah ! Più rosso d’una anguria !”
    
    Gli amici lo derisero trionfanti. Povero Bartolo. L’ipocrita, ma comunque presente, timore reverenziale per la donnina più grande di lui fece sì che gli mancasse il respiro; o meglio una fisiologica e nervosa auto-compressione al petto per lo spavento gli impedirono di respirare correttamente. Sudava freddo. Alessandro gli parò l’ovvia caduta in avanti, e gli diede un paio di buffetti al viso per scuoterlo. Bartolo, umido in volto, quasi bagnato verso le tempie, riprese a respirare riaprendo gli occhi. La bionda donnina aveva compreso che s’era parlato di lei in maniera poco elegante, da strada, di ciò che aveva fatto nel giardino pietroso della casa di Bartolo. Raffella e Alessia stavano ancora ridendo quando Odette, giudicando che l’ingenuo Bartolo era stato punito abbastanza dal proprio corpo, andò davanti a lui, e dopo averlo carezzato al viso gli disse:
    
    “Bartòlò, mon ami ! Calme-toi !”
    
    “Che dite signorina ? che dite ?!”
    
    “Calmà te, calmà…”
    
    “Comme ça va ?!...alors ! Ça va bien ?...oui ?! Prends l’air ! Vas y !”
    
    “Signorina, non capisco il franzes ! Perdonatemi per prima, no, non so cosa mi era preso, io…”
    
    Odette si mise a respirare veementemente per far capire a Bartolo cosa ...
«12...789...16»