Francesca
Data: 09/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ettoregrem
... frutti di mare.
Cenammo in terrazza, mentre le ombre della sera si allungavano sul mare, misi un paio di candele alla citronella in tavola: la scusa era allontanare le zanzare, l’intento creare l’atmosfera giusta.
La pasta era buona, il vino fresco e piacevole, lei deliziosa. La serata perfetta. Dovevo continuamente ricordarmi che Francesca era la moglie del mio migliore amico, ma col passare del tempo anche questo mantra perdeva efficacia.
La lasciai chiacchierare, le versai da bere, la feci ridere. Lasciai che si sfogasse delle frustrazioni sul lavoro, la portai confessarmi qualche confidenza intima:
- Beh… naturalmente tra me e Toni le cose non sono più come una volta… cioè a letto… cioè… non come tra te e Valentina…-
- E’ normale… penso. Non credo c’entri l’amore… o il desiderio… è solo che la quotidianità diventa una specie di ostacolo… poi i figli… Poi c’è da dire che Antonio è sempre super impegnato col lavoro… - Cercai di difendere Toni.
- Si lo so… lo so… Oddio… non vorrei che pensassi che mi sto lamentando… o peggio… - Mi guardò con occhi sgranati, temendo che io leggessi un secondo fine in quelle confidenze. Mi afferttai a rassicurarla:
- Fra… se non dici a me ste’ cose… con chi ti puoi confidare? Lo sai che voglio bene a Toni come e più che a un fratello… e a te come a una sorella… - La rassicurai mentendo, almeno per quel che riguardava la sorella…
Chiacchierammo a lungo, io la contemplavo alla luce della candela, lei aveva appoggiato le ...
... gambe su una sedia vicina ed i suoi piedi puntavano verso di me. Era molto bella, così naturale, coi capelli raccolti, senza trucco, piacevolmente stanca dopo una giornata di mare e sole, una dea.
La situazione diventava pericolosa, non sapevo come l’avrei gestita.
Mi alzai ed iniziai a sparecchiare, Francesca si offrì di aiutarmi, seguendomi in cucina.
Iniziai a lavare i piatti, passandoglieli per asciugarli, la cucina era uno spazio stretto e stavamo fianco a fianco, a contatto, averla vicino, scalza… il calore della sua pelle sulla mia spalla, il profumo del vino e del caffè nel suo alito.
Lei seguitava a raccontare, a confidarsi, era un fiume in piena. Improvvisamente fece una pausa, mi guardò e disse:
- Lo sai… ti voglio proprio bene… - Mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla guancia.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Spostai le labbra ed intercettai le sue. La baciai delicatamente, una due volte.
Eravamo entrambi paralizzati, a disagio, la tensione era palpabile.
Lei si ritrasse, sciolse l’abbraccio e si girò verso il muro per non guardarmi.
- Perdonami… - sussurrai - … non so cosa mi è preso… io… credo di aver bevuto troppo… davvero, davvero, mi spiace…-
- No.. niente, niente… scusa, è meglio che vada a letto… - Rispose lei, poi senza aggiungere altro corse nella sua camera.
Bella cazzata, pensai. Avevo frainteso?
La notte rimuginai a lungo sull’accaduto, il mattino dopo mi alzai per primo, preparai il caffè.
Lei mi ...