Francesca
Data: 09/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ettoregrem
... raggiunse in terrazza mentre facevo colazione, era evidentemente tesa, taciturna.
- Senti, Fra, non accetto che una cazzata come quella che ho fatto ieri sera rovini questi giorni, la reciproca compagnia o la nostra amicizia… - da lei silenzio, seguitai:
- Abbiamo passato i quaranta tutti e due… non siamo ragazzini… non è successo niente, capisci? Niente… Mi conosci, sono un dongiovanni, ero un po’ bevuto… ho agito senza pensare, avevo una bella donna vicino, l’atmosfera giusta… che ti devo dire? Mi sono reso conto di quello che ho fatto solo dopo averlo fatto…- ancora silenzio.
- Beh… in fondo è colpa tua…- Stavolta mi guardò corrucciata - … sì è colpa tua: abbronzata sei troppo bella… nessun uomo normale avrebbe saputo trattenersi… -
Sorrisi, e lei sorrise di rimando, la tensione iniziava a sciogliersi.
Seguitai a scherzare sulla sua bellezza, non era difficile per me farle complimenti in tal senso, garantendole in ogni caso il mio assoluto rispetto e il mio amore fraterno per lei e Antonio.
Durante tutta la giornata le feci notare come gli uomini la guardassero e come, senz’altro, mi invidiassero pensando che fosse la mia donna.
Lei si scherniva, dicendo che la mia ragazza era molto più giovane, più magra e bella di quanto fosse lei. Le davo ragione ma non perdevo occasione di farle notare come quanto a fascino e femminilità desse parecchi punti sia a Valentina che alla gran parte delle ragazzette pimpanti che si trovavano in spiaggia.
La ...
... giornata trascorse spensierata, sole, bagni, giochi in acqua.
Mentre giocavamo a racchettoni sul bagnasciuga dopo una nuotata, intravvedere i suoi capezzoli turgidi sotto il costume bagnato mi causò un’erezione, lei se ne accorse e la vidi arrossire sotto gli occhiali da sole. La cosa però non modificò il suo comportamento complice e divertito. Lo presi come un buon segno.
Proposi di cenare fuori.
Lei indossò un vestito bianco con una minuta fantasia di farfalle blu che, annodato dietro la nuca, le lasciava le spalle e la schiena scoperte sotto, probabilmente, non indossava alcun reggiseno.
La gonna ampia e morbida scendeva sotto il ginocchio, ma due spacchi laterali lasciavano intravedere le lunghe gambe sode e abbronzate. Ai piedi calzava i sandali acquistati il giorno prima che mettevano in mostra unghie dallo smalto blu intenso coordinato a quello della manicure.
Non indossava gioielli, a parte la fede ed una vera di diamanti all’anulare sinistro e due grandi orecchini d’argento ad anello che, con i capelli sciolti e l’abbronzatura le davano un’aria vagamente gitana.
Mentre mi superava uscendo dalla porta di casa, la scia del suo profumo fatto di colonia fresca e pelle riscaldata dal sole, mi diede un brivido.
Il locale era una piccola taverna che avevo scoperto anni prima e che si confermò una garanzia, la cena fu squisita: gamberi crudi marinati all’arancia, insalata di mare tiepida e orata alla griglia, bagnate da una bottiglia di muller thurgau, seduti ...