Francesca
Data: 09/09/2020,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ettoregrem
... vera: avevo concluso sborrando nel preservativo, proprio mentre veniva anche lei… Ma la vista dell’eccitazione di Francesca mi aveva spinto a raccontare un finale, diciamo, più hard.
Francesca deglutì e commentò:
- Sembra un film porno… -
- Perché… ne guardi? –
- No… cioè ho visto qualcosa su internet… come tutti… -
- Non so che dirti… in certe occasioni le cose sono molto naturali… sai se due persone sono appena un po’ disinibite ci sono un sacco di sensazioni da sperimentare e condividere… almeno io la penso così…-
- E’ un punto di vista interessante… - si fece silenzione per qualche passo, poi chiese:
- Quanto manca per arrivare a casa? –
- Una decina di minuti, dobbiamo salire per quella via laggiù, svoltare la terza a destra e poi siamo arrivati...–
- Scusami… ma non ce la faccio proprio… mi pareva fossimo più vicini… devo fare pipì... super urgentemente… - Mi confessò lei.
- Beh… se vai dietro quell’angolo, io ti faccio da guardia… - proposi.
- Grazie… grazie… Dio che vergogna! –
Sgambettando sui tacchi e cercando di tenere le gambe serrate, svoltò l’angolo.
Io presi la mia posizione da sentinella e notai come la vetrina di un negozio chiuso mi consentisse un’eccellente visuale di Francesca sull'altro lato, illuminata da un lampione e riflessa nel vetro.
La vidi posare la borsetta sul davanzale di una finestra, cercando qualcosa che parve non trovare, poi arrotolò la gonna sui fianchi mostrando le gambe nude, tenendola in ...
... posizione con una mano usò l’altra per abbassare le mutandine nere di pizzo che indossava.
Ebbi una nuova fugace visione del suo cespuglio sempre rigoglioso, anche se addomesticato per esigenze di bikini, prima che con un rapido movimento si chinasse e un getto dorato schizzasse sull’asfalto.
La vidi sospirare di sollievo e spostarsi leggermente per evitare che il rivolo le lambisse i sandali. Poi si rialzò, poggiandosi al muro sfilò le mutandine, prima una gamba poi l’altra. Usò il capo di biancheria per asciugarsi tra le cosce e lo gettò appallottolato nella borsetta.
Aveva ancora la gonna arrotolata sui fianchi e prima di abbassarla la vidi sfiorarsi il monte di venere con una mano, scendere ancora muovere le dita rapidamente, tenendo le gambe strette: si stava inequivocabilmente masturbando.
Penso che anche un uomo con molto più autocontrollo di me avrebbe faticato a contenersi in una situazione simile. Io, di certo, non ce la feci.
Svoltai l’angolo, la vidi dal vivo, circondata dalla luce gialla, le gambe mature e piene nude, tornite, abbronzate e la mano che si muoveva forsennata tra di loro, il petto che si sollevava al ritmo del suo respiro. Una creatura dalla carica erotica dirompente.
Lei sentì i miei passi, si girò senza ricomporsi, la bocca semiaperta e gli occhi sbarrati in uno sguardo di autentico terrore.
Spostò la mano e la gonna si abbassò, restando sgualcita.
- Sono venuto a vedere se andava tutto bene… eri qui da un po’… - Le dissi.
Lei ...