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Il primo vero amore
Data: 11/09/2020, Categorie: Incesti Autore: Tara Bulba
... discorso sulla questione che riguardava mio padre. “ Penso che tu ti sia sbagliata, Tara. Lui è antico anche nei sensi, oltre che nel modo di concepire la sessualità. Secondo me non scopa nemmeno più la mamma. Figurati se ha voglia di stuprare sua figlia …! ”, obiettò, sorridendo ironico. “ E per quanto riguarda la patta del pigiama bagnata, secondo me, gli è scappata un po’ di orina. La prostata a una certa età non funziona normalmente come quando si è giovani ”. Probabilmente aveva ragione riguardo l’umidità che aveva raggiunto la guancia, ma c’era sempre la questione che mi aveva spiata mentre facevo la doccia, a meno che fosse solo una mia fantasia anche questo. Per circa un mese non era accaduto nulla, anche perché, essendo presente sempre mia madre, nulla potevo fare per sincerarmi se effettivamente mio padre fosse un guardone. Poi, una sera particolarmente afosa, mentre mi stavo preparando per andare a cena con un amico, mio padre era entrato nel bagno per un bisogno urgente, sorprendendomi con appena un asciugamano intorno alle reni mentre mi asciugavo i capelli. Dopo un lungo silenzio dove non aveva perso una sola linea del mio corpo non celato da indumenti: “ Oh, scusami tesoro! Ma pensavo che tu fossi già uscita dimenticando di spegnere la luce ”, mi aveva detto arrossendo come un gambero, restando comunque lì, fermo a guardarmi le tette, indurite come due pezzetti di liquirizia. Istintivamente, senza mostrare l’intenzionalità del gesto, lasciai cadere il telo che ...
... mi copriva il bacino restando completamente nuda di fronte a lui, la cui unica reazione, dopo avermi osservata con evidente libidine fra le gambe, leggermente divaricate, aveva fatto letteralmente dietrofront e se n’era andato confuso, spegnendomi addirittura la luce, che subito dopo riaccese chiedendomi di nuovo di scusarlo. Forse aveva ragione mio fratello a definirlo inabile dal lato sessuale. Chiunque in quel frangente avrebbe approfittato della mia evidente offerta. Invece lui era fuggito di corsa. Mortificata, finii di vestirmi e poi mi recai all’appuntamento con l’amico, un mio ex compagno di scuola, di letto, di tutto ciò che viene contemplato insano dalla gente comune, come il gioco alle macchinette, passatempo dispendioso al quale ci saremmo dedicati entrambi, quella sera, in una sala giochi sul lungo mare. Due ore più tardi, eravamo al verde, seduti su di una panchina del giardinetto di fronte, a recriminare contro la sfortuna nera che ci aveva abbracciato. “ Eppure io sento che se avessimo continuato la fortuna ci avrebbe baciato in fronte, stasera ”, disse rammaricato lui. “ Già, ma purtroppo, i soldi sono finiti ancor prima che lei si dichiarasse, mio caro! ”, risposi, scoraggiata, “ E non c’è modo di recuperare, visto che non abbiamo nemmeno un euro in due …! ”. “ A dire il vero, ci sarebbe un modo per recuperare un po’ di grana facile, se tu volessi ”, mi suggerì Marco, toccandosi fra le gambe e fingendo di impugnare una mazza. “ Con due sole marchette, bella ...