1. Un sogno spezzato


    Data: 18/09/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... salterò la prima ora e faremo insieme il tuo tema". "Non io, tu! Io non voglio scrivere perché scrivo di me e poi... e poi tutto ciò che scrivo lo usano contro di me come in tribunale, credimi" le rispose lui quasi piangendo. "Ok, Sid - disse Elena cercando di trattenere le lacrime - domani mi dirai su cos'è il tema e io lo scriverò per te, hai la mia parola", "Buonanotte Elena" sussurrò Sid rilassato, lasciando che i suoi compagni lo tirassero dentro. Elena non dormì quella notte. Lo stato nel quale versava Sid lo colpì moltissimo. Decise che avrebbe indagato e decise che l'avrebbe aiutato. Il giorno dopo saltò la prima lezione, ma Sid non si fece vedere. La seconda ora andò in classe sua, ma Sid non c'era. Chiese ai suoi amici di lui. "Espulso dal collegio" le dissero dispiaciuti. Li rimproverò perché gli avevano permesso di bere. Risposero che non potevano fare niente.. Chiese a loro come mai Sid si comportava così, e loro le parlarono a grandi linee dei suoi problemi in famiglia. Non aveva mai voluto affrontare quei discorsi con Sid. Si sentiva invadente, ma ora era decisa di andare a fondo. Doveva aiutarlo. Sid ritornò a scuola due settimane dopo. Il suo viso era provato, ma sembrava più tranquillo. Elena gli andò subito vicino e lo salutò calorosamente. Sid le sorrise con un po' di imbarazzo, che sparì all'istante appena vide che l'amica lo accoglieva a braccia aperte senza riserve. "Oggi ho il turno della mensa - gli disse lei mentre si alzava - ci vediamo dopo". Si ...
    ... avviò svelta verso la mensa, dove avrebbe aiutato le operatrici con altre 3 compagne. Dovevano preparare i tavoli per i 300 ragazzi del collegio, quando Sid la chiamò: "Elena, mi accendi una sigaretta per piacere? L'accendino non funziona". Sorridente, Elena prese la sigaretta e andò in cucina. Sid si avvicinò. Lei:" Sid, non puoi stare qui, lo sai!". "Si, ma non voglio che pensino che fumi tu! Sono pronte subito a parlare male di tutti alle spalle". Elena lo guardò con affetto e in quel momento sembrò quasi che fosse lei ad avere bisogno della sua protezione. Allungandogli la sigaretta gli disse: "ci vediamo dopo pranzo. Ora devo darmi da fare. Ciao!". Si trovarono dietro al collegio in un angolo appartato, dove di solito non c'era anima viva. Elena gli propose di uscire a fare una passeggiata per le strade della città. Gli avrebbe parlato. L'avrebbe fatto confessare e lei lo avrebbe aiutato. Voleva tanto bene a questo ragazzo dall'aria strafottente e arrogante ma dall'animo buono e sensibile come pochi. "No!" le rispose lui, secco. "Perché, Sid?". "Perché non voglio che ti vedano in giro con me. Tu non sei come me. Tu sei una ragazza a posto, una brava ragazza che io ho avuto la fortuna di avere come amica" disse lui con una sincerità disarmante. Ad Elena si riempirono gli occhi di lacrime. Si avvicinò a lui e gli appoggio una mano sulla guancia. Lui appoggio la testa sul suo petto. Lei gli accarezzò i capelli, gli baciò gli occhi sofferenti, le guancia, il viso. Fu allora ...