1. Un sogno spezzato


    Data: 18/09/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Alba17, Fonte: EroticiRacconti

    ... dolore. Il dolore che provava in quel momento era tutto dentro la sua anima. Un amico di Sid la prese per il braccio e la allontanò. Elena non andò via, ma osservò la scena da lontano. Una macchina della polizia irruppe nel giardino della scuola. Volevano portare via Sid. Lui si dimenava e cominciò a dare calci e pugni ai poliziotti, che a loro volta reagirono con i manganelli. Elena si liberò dalla presa nella quale era costretta e cominciò a urlare all'indirizzo dei poliziotti. "Voi non dovete toccarlo! Avete capito? Mettetegli le manette, ma non picchiatelo. Come vi permettete? Non ha ancora neanche compiuto 18 anni!" gridava piangendo a dirotto. Una delle guardie le si avvicinò e cercò di calmarla. Le parlò come un genitore avrebbe parlato a sua figlia. Elena piangeva e singhiozzava vedendo il suo amico portato via come un animale in gabbia, senza nessun riguardo, senza nessuna dignità. Provò pena per lui, e strazio per quello spettacolo. Capì di non poter più fare nulla per lui. Scossa tornò in camera e pianse tutta la notte e tutto il giorno seguente. L'avevano ferita. Lui l'aveva ferita. Dopo tre giorni Sid fu riportato in collegio. Nessuno aveva sporto denuncia contro di ...
    ... lui, e alla centrale non potevano tenerlo di più. Appena arrivò chiese ai suoi amici chi era presente quando lui fece la sceneggiata. Quando gli raccontarono di Elena, di come lui le aveva tirato addosso i massi, di come lei aveva litigato con i poliziotti per proteggerlo, si sentì morire. Dentro di lui era morta l'ultima speranza. Lasciò la scuola, e da quel giorno nessuno lo vide né seppe più nulla di lui. Due anni dopo, per le strade della capitale, Elena entusiasta andava all'università. Le piaceva tanto la facoltà scelta e sprizzava gioia da tutti i pori. Camminava in fretta, ma una sagoma barcollante attirò la sua attenzione. In essa riconobbe Sid, più alto, più magro, più ubriaco. Tanto da non reggersi in piedi. Ricordi dolorosi le affiorarono alla mente. Convinta che lui non l'avrebbe nemmeno riconosciuta anche se gli avesse rivolto la parola, cambiò strada, sussurrando un "Perdonami, Sid" tra i singhiozzi mentre lacrime salate le rigavano il viso. Si era vergognata. Di lui, di sé stessa, che non aveva potuto fare nulla nonostante l'amore che stava sbocciando tra loro. Un amore grande, eppure troppo debole per riuscire a salvarlo. Un amore che Sid aveva soffocato alla nascita. 
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