1. T o n y


    Data: 18/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul

    Tony Scritto da Lenny_Bruce
    
    Questa è la storia della mia amicizia con Tony e di come cambiò quando scoprimmo il sesso.
    
    Tutto cominciò in un pomeriggio di settembre, avevamo più o meno quattordici anni, nel senso che io ne avevo quasi quattordici e mezzo e a lui mancavano tre mesi per compierli. Insomma fra noi c’era quasi un anno di differenza.
    
    Vivevamo in una piccola cittadina ed eravamo un po’ più intimi solo da un paio d’anni, perché alle elementari avevamo frequentato classi diverse. Alle medie eravamo finiti nella stessa sezione e stavamo per frequentare la terza media. Non posso dire che lui fosse il mio migliore amico, né io il suo, anche se mi sarebbe davvero piaciuto esserlo, ma in fin dei conti stavamo spesso insieme e con noi c’era un mucchio di altri ragazzi della nostra età o un po’ più grandi e un po’ più piccoli, che frequentavano la nostra scuola, giocavano a pallone, andavano ai boy scout. Eravamo due fra tanti ed io avrei voluto che fossimo soli, io e lui.
    
    C’era un’altra differenza fondamentale tra noi, perché io, a detta di mia madre, ho antenati tedeschi, mentre Tony era figlio di siciliani. Perciò ero molto più alto di lui, con occhi chiari e capelli biondi. Lui era il mio esatto contrario, aveva capelli neri ed occhi ancora più scuri, un corpo piccolo e proporzionato, con tutti i muscoli già al posto giusto, un sorriso angelico che serviva a nascondere un carattere forte, una personalità spiccatissima e diabolica. Come avrei presto ...
    ... scoperto.
    
    C’era un’altra cosa che ci distingueva: avevo paura di essere omosessuale, lo sapevo già da un anno, ma non avevo mai fatto nulla per capirne qualcosa di più. Ero molto confuso, ma con una certezza: volevo lui e solo lui, perché la sua faccia e il suo corpo mi facevano impazzire.
    
    Quel giorno di settembre, con la scuola che non era ancora incominciata, lui era a casa mia ed io mi sentivo in paradiso. Eravamo nella mia stanza e giocavamo con il piccolo flipper che mio padre era riuscito costruirmi, lui che era un mago del legno. Tony era venuto perché gli piaceva quel giocattolo così povero, ma a suo modo unico. Era venuto subito dopo pranzo e da allora non avevamo fatto altro che giocare su quella tavola sbilenca, con le molle e la pallina di legno che rimbalzava continuamente fuori.
    
    Ma ci divertivamo davvero. Non avevo la cintura e i pantaloni mi stavano molto larghi, appoggiati alle mie anche. Tony mi prendeva in giro perché ad ogni colpo che davo alle leve del flipper i pantanosi scendevano di qualche centimetro ed io dovevo tirarmeli su perdendo così la concentrazione ed anche qualche giocata. E c’era lui che ogni volta che poteva minacciava di tirarmeli ancora più giù. Quando poi toccava a lui, dato che giocavamo una palla per ciascuno, ero io che tentavo di calargli i pantaloni. Quello di abbassarceli era una specie di gioco nel gioco che ci faceva ridere per l’imbarazzo, ma non andavamo oltre le minacce e timidi tentativi.
    
    Dopo un po’ di tira e molla, dalle ...
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