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T o n y
Data: 18/09/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: nh-paul
... provocazioni passammo ai fatti e mentre ero concentrato nel rilanciare la pallina al centro del flipper, me li abbassò d’un colpo, fino alle caviglie. Mi voltai fulmineamente e feci lo stesso con lui. Restammo in mutande, ma non ridevamo più. Avevo il cuore che mi batteva nel petto, tanto da sentirmelo sfondare e mi pareva di non avere più saliva in bocca. Tony mi fissava, calamitando i miei occhi, poi il suo sguardo scese lungo il mio corpo. Feci lo stesso e insieme scoprimmo di essere eccitati. I nostri uccelli erano dritti e puntavano verso l’alto come paletti di tenda, sollevando le mutande in una posizione che, pensai, era assolutamente audace. Restammo a fissarci, ipnotizzati, paralizzati dalla vergogna e dall’eccitazione, increduli di ciò che i nostri occhi vedevano dell’altro e terribilmente imbarazzati di ciò che mostravamo con tanta chiarezza. Poi Tony mi sbalordì, perché mosse lentamente la mano fino a sfiorarmi la punta dell’uccello. Lo fece e lo rifece. Sebbene volessi ritrarmi, non riuscivo a muovermi, sentii la sua carezza, nella pancia, nelle ossa e poi più su fino alla cima dei capelli. Fui tanto coraggioso da toccarlo anch’io, per scoprire che ce l’aveva durissimo. E la mia temerarietà fu tale che glielo tirai fuori, e lui subito mi imitò. Non riuscivo a credere che la pelle potesse essere tanto morbida e allo stesso tempo coprire qualcosa di tanto duro. “Lasciamo perdere il flipper e andiamo a sederci sul letto” suggerì in un ...
... sussurro. E così ero là, seduto accanto alla persona che da anni sognavo di poter toccare, con i pantaloni abbassati alle caviglie e le mutande quasi alle ginocchia, con i nostri uccelli che, vivendo di vita propria, puntavano verso il soffitto, impavidi, direi ignari, se non fosse che se la godevano. Eccome se se la godevano. Stemmo per un minuto, forse di più, immobili, solo tenendoci gli uccelli, senza muoverci per paura di non sapere che fare. Poi, nonostante l’emozione, in entrambi prevalse la curiosità e con gli occhi frugammo ogni centimetro della poca nudità che vedevamo e che era una novità assoluta per noi. In quegli anni non c’erano palestre, né spogliatoi, né era usuale che ci si mostrasse nudi o solo un po’ svestiti ai propri amici. Nonostante avesse nove mesi meno di me, Tony ce l’aveva più grosso. Notai questo, poi vidi che la cappella era più piccola del resto dell’uccello e il mio era stretto, più lungo del suo, e si allargava alla punta. “Hai mai pensato che il sesso si può fare anche con qualcuno e non con qualcuna?” mi chiese, lasciandomi sconcertato. Certo che ci avevo pensato: volevo farlo con lui! “No…” replicai disonestamente. Era a lui che avevo pensato tutte, ma proprio tutte le volte in cui mi ero masturbato. “E non credi di poterci pensare?” insisté, mostrando di avere già fatto anche lui qualche pensiero in proposito. “Forse” riuscii a dire, vergognandomi e sperando che non mi leggesse nel pensiero “e tu?” “Credo che vorrei farlo, ...