1. Schiavo di una dea Pt. 2


    Data: 26/09/2020, Categorie: Feticismo Autore: 736174616E, Fonte: EroticiRacconti

    ... una bambina di 8-9 anni e subito davanti a me dei piedi titanici che riconobbi. Echeggiò un boato dall’alto: “Eccoti formichino!”. Neanche il tempo di scappare che il titanico piedone di Clara mi fu davanti, facendomi cadere come al solito all’indietro. “Non ti preoccupare, non ti schiaccio piccolino”. Fui afferrato dalle due dita della gigantessa bambina che mi portò davanti ai suoi occhioni azzurri per scrutarmi “Sei un omino vero! Ma sei davvero minuscolo! Scommetto che persino il mio mignoletto è molto più forte di te…ma non ti spaventare piccolino, ti prometto che non ti farò del male…ti terrò con me, sarai il mio animaletto!” “Nanetta, lui è già occupato” proruppe una voce dall’alto…Erika! Con un rapido movimento, la mia padrona mi strappò dalla mano della bambina, che si mise a piangere “L’ho trovato prima io! Mamma! Mamma!”. Erika sgusciò in fretta dal camerino, mi sussurrò un “Microbo, con te facciamo i conti dopo” che non prometteva nulla di buono e mi infilò in borsa. * * * Chiuse la porta dietro di se, un secondo dopo era già col ridimensionatore in mano, col quale mi colpì facendomi crescere fino ad un altezza di 10 cm circa. Temendo quali fossero le sue intenzioni, stavo già per andarle a baciare le dita dei piedi…ma non feci in tempo poiché il piede a cui mi stavo avvicinando si alzò in aria e ricadde su di me con inaudita violenza. “Microbo, insignificante nullità ai miei piedi, è così che ripaghi la tua dea? Scappando appena ne hai l’occasione?” disse ...
    ... mentre mi comprimeva con la suola della scarpa contro il pavimento. Urlavo dal dolore, finchè ne ebbi il fiato, dato che il mio torace non poteva espandersi a causa della mastodontica forza del piedone destro di Erika, grande 5 volte me, e probabilmente 50 volte più forte del sottoscritto, dal momento che su di esso si scaricavano tutte le migliaia di tonnellate del peso della gigantessa. “Microscopico pidocchio traditore, anche essere uno zerbino sotto le mie scarpe è un premio che non ti meriti!”. Allentò per un attimo la presa, consentendomi di respirare. Ansimante, usai tutte le forze per gridare “N-on s-o-no sca-ppato!”. “Zitta pulce…ti permetti pure di parlare?!”. Alzò il mastodontico piede, lo inclinò in avanti e iniziò a sferrarmi colpi tremendi col gigantesco tacco sull’addome. “Devi-imparare cosa-succede quando-un insetto non-obbedisce alla-propria dea” disse, ritmando le parole con i colpi. Ogni volta che il tacco enorme si abbatteva su di me, io sentivo come l’anima uscirmi dal corpo e rispondevo ad ogni colpo con un grido. Ad un certo punto Erika si fermò e rimase a guardarmi dall’alto, come se attendesse qualche tipo di risposta da me. Cercai di essere lucido e di raccogliere le forze che mi rimanevano per gridare: “Mia dea, è stato un incidente, lo giuro! Il suo piede divino era troppo potente affinchè potessi reggermi ad esso!”. A quelle parole la gigantessa mi assestò un calcione, che mi fece letteralmente volare dall’altra parte della stanza. Erika si tolse le ...
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