105 - Le confessioni incestuose di Valentina (parte seconda)
Data: 14/10/2020,
Categorie:
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu
... alcune volte puttana e anche mamma troia. Mi ero dimenticata cosa significasse per me un cazzo duro dentro la figa, ma ben presto riacquistai la memoria e iniziai a percepire nuovamente le meravigliose sensazioni, come il sentir toccare quel punto in fondo alla mia vagina che tanto piacere mi dava quando a scoparmi era mio marito. Si mise appoggiato a terra con il palmo di una sola mano, mentre con l�altra mano mi artigliò con forza una tetta. Pensai a quanto la trovasse diversa e molto più piena di quelle della sua ragazzina. Il piacere giunse all�improvviso, galoppante, travolgente, impetuosamente devastante, mi sconvolse i sensi, non capii più nulla, avvolta nell�estasi gridai forte il mio piacere, gli dissi mille volte ti amo, lo attirai a me e lui, come aveva fatto con la sua giovinetta, mi baciò sul collo e sulla guancia sinistra, sentii la sua lingua lambire la parte posteriore della mia orecchia, lasciando una scia umida sulla mia pelle, poi la sua bocca sulla mia e la sua lingua a cercare la mia. In quel momento lo sentii irrigidirsi e la sua cappella cozzare contro il collo dell�utero, me lo infilò a fondo, molto in fondo, poi eiaculò quel che a me parve essere almeno un ettolitro di sperma. Quando lo sfilò da dentro, in effetti, dovetti metterci una mano a conchiglia per arginare il fiume di sborra calda che mi fuoriusciva. Il ragazzo si distese accanto a me e io mi accoccolai in posizione fetale accanto a lui, riconoscente all�uomo che mi aveva fatta godere ...
... così intensamente. Il pisello appoggiato sul ventre con un filo di lava biancastra che gli colava dentro all�ombelico, maliziosamente con il dito indice della mano destra lo raccolsi e me lo portai alla bocca, tirai fuori la lingua e lo staccai dalle dita ingurgitandolo golosamente.Vidi il suo cazzo vibrare e alzarsi di circa un centimetro, pensai che la gioventù è piena di energie, la mia mano a sfiorargli il torace, gli passai il palmo della mano sui capezzoli e li senti subito erigersi eccitati. Un paio di centimetri di ulteriore salita, mi segnalarono che il mio virgulto giovanotto di lì a poco sarebbe stato nuovamente pronto a soddisfare le mie brame da porca incallita. Non si alzò più di così, ma aumentò considerevolmente di volume gonfiandosi fino a raggiungere la durezza massima. La mia guancia sinistra appoggiata alla sua pelle scivolò verso il basso fin quando la mia bocca fu a stretto contatto con il suo glande gonfio e violaceo. Lo leccai sul meato e suggei ancora le ultime gocce del suo delizioso sperma.Inghiottii la sua grossa susina e la lavorai bene con la lingua leccandola tutto attorno al glande, poi scesi ancora e scivolai giù fin quando i suoi peli pubici furono contro le mie labbra. In verità mi sentivo un po� la bocca intasata, ma mi soddisfava più che altro psicologicamente, riuscire a tenere quel grosso fusto di carne completamente dentro la mia bocca. Gli soppesai i coglioni e scesi a lambire con un dito lo spazio tra le palle e il buchetto posteriore. ...