1. Soggiogato - il ritorno alle proprie vite


    Data: 16/10/2020, Categorie: Etero Autore: amante_deipiedi, Fonte: Annunci69

    ... lenta, dolce agonia. “Come hai imparato Samantha, da sopra hai pantaloni, senza penetrazione! E ricorda di penetrare soltanto da dietro!” Perché continuava a fare così, anche quando era sola, questo ancora non lo capiva; ma forse, la spiegazione risiedeva nel suo bisogno di adempire alle regole imposte. E forse in fondo era quella la chiave per raggiungere il piacere. Ad ogni modo, fu una cosa molto veloce; bastò pensare a quella sera, a ciò che stava facendo lì, sola come una vera e propria puttana da 4 soldi (e di basso bordo, a dirla tutta), cagna bisognosa di godere. Inarcò lievemente la schiena, non troppo dato che quella panchina era piuttosto scomoda, divaricò le gambe per bene infilandosi una mano dietro all’interno del suo sfintere mentre l’altra strofinava con forza il suo pantalone all’altezza del clitoride. Pensò a quanto fosse stato bello quella sera: appagata nel veder godere fino allo svenimento e al crollo fisico una persona insignificante che venerava il suo corpo, ma appagata soprattutto dall’aver adempito ai suoi compiti; si, forse era quest’ultimo fattore che contribuì maggiormente al suo orgasmo….orgasmo che, come immaginerete, non tardò ad arrivare.
    
    Samantha cominciò ad ansimare, inarcò ulteriormente schiena e gambe, fino quasi a sollevare le natiche dalla panchina; la sua bocca si contorceva e si apriva ad un ritmo frenetico, quasi seguendo la mano che tintinnava la stoffa, per non parlare dell’altra che roteava ed esplorava l’antro anale. Cominciò ...
    ... ben presto ad ansimare, prima piano e poi sempre più forte, finchè la sua gamba sinistra non fu presa da spasmi violenti e incontrollati. “SONO TROIA SONO TROIA CHE CAGNA GUARDATE CHE PUTTANA CHE SONO” – pensava – “GUARDATEMI TUTTI GODERE QUI COME UNA LURIDA SGUALDRINA! NON POSSO SMETTERLA, NON MI FERMO, NON POSSO ABBANDONARE TUTTO, NE HO BISOGNO, SONO SCHIAVA DI TUTTO QUES…” – ma i pensieri si fecero confusi, le parole nella sua mente definite e confusionarie allo stesso tempo finchè, d’un tratto, non cadde in ginocchio per strada, contorcendosi per via degli spasmi dovuti all’orgasmo devastante. Un breve attimo per riprendersi e , mentre continuava a sobbalzare, si rialzo velocemente in piedi, con le gambe ancora tremanti e il sorriso stampato in faccia e si avvio verso casa.
    
    Arrivata sotto al portone si fermò, frugò nella borsa cercando il telefono, e quando lo trovò vide altri sms non letti - “cazzo” - fu il suo primo pensiero. In agitazione e tremante mandò l’sms: il portone si aprì, così da poter entrare; stessa procedura per la porta d’ingresso. Le aprì la porta la sua nuova coinquilina, Clara; indossava infradito rosse e pigiama, che in quelle calde serate estive era rappresentato da una maglietta bianca molto abbondante e slip rosa chiaro. “Ciao Clà, tutto ok?? Spero di non aver svegliato nessuno”. La coinquilina si limito ad abbassare lo sguardo, mentre chiudeva la porta dopo averla fatta entrare. Samantha la baciò sulla guancia destra, notando la sua espressione ...