1. Soggiogato - il ritorno alle proprie vite


    Data: 16/10/2020, Categorie: Etero Autore: amante_deipiedi, Fonte: Annunci69

    ... bestia con una mano alla base (notando e stupendosi come sempre che non riusciva nemmeno a chiuderla per quanto quel cazzo fosse enorme), mentre l’altra accompagnava i movimenti della bocca, facendo su e giù ed eseguendo ogni tanto qualche piccolo movimento rotatorio, come lui le aveva insegnato tempo addietro. Ogni tanto le piaceva usare una delle 2mani per accarezzargli le gambe piene di muscoli, passarle poi sopra gli addominali scolpiti e infine scendere giù per massaggiargli le palle. Anche se in realtà la parte complicata di quel lavoro era proprio staccare le mani da quello scettro di potere, quella verga possente da cui mai avrebbe voluto separarsi.
    
    Mentre accadeva tutto ciò lui, bastardo e calcolatore nell’animo, mosse una caviglia quel tanto che bastava per posizionarla proprio sotto il corpo della ragazza. Bastò quel gesto per far si che Samantha cominciasse a strusciarcisi contro. Nel giro di poco tempo, lei cominciò a muoversi come una forsennata facendo su e giù lungo la caviglia, sena però mollare la prese ...
    ... dal cazzo; ansimava, si contorceva e tossiva, ma non mollò la sua verga. D’altro canto lui, col sorriso stampato in faccia cominciò a sentire che l’orgasmo arrivava: tolse la caviglia da quella posizione ed annunciò “Adesso fammi godere puttanella”. Samantha così aumentò il ritmo di pompata e prese a massaggiargli lo scroto sempre più forte, sempre di più, finchè non avvertì le contrazioni che avrebbero annunciato l’orgasmo. Si preparò così ad accogliere lo sperma proprio come le era stato insegnato: per metà lo avrebbe dovuto ingoiare, l’altra metà doveva finire sul suo corpo. E così fu.
    
    Alla fine, ripulito il cazzo da ogni residuo di liquido e datogli il bacio della buonanotte come consuetudine, si rimise a letto mentre Marco si girava su un fianco, dandole le spalle. “Che cazzo, ho bisogno di godere, come cazzo faccio a dormire adesso?!” – pensava, evitando di parlare o di fare alcun gesto per non svegliare di nuovo Marco.
    
    E infatti non chiuse occhio per tutta la notte; ma questa, cari lettori, è un’altra storia…
    
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