1. La mia vita da escort - le origini


    Data: 17/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: GSAwNSA77, Fonte: Annunci69

    ... voglio mettertelo nel culo.” Lo guardai sconvolto, come quando il primo giorno mi sentii quasi offeso dalla sua richiesta. Alla mia reazione mi disse “Dai non fare il santerello, lo abbiamo capito tutti che ti piace il cazzo e poi per il culo ti darò 30 euro”. Pensai all’affare, cosa sarebbe mai stato farmi sverginare il culo, in fondo lui e i suoi amici non erano particolarmente dotati (tranne un paio di eccezioni) e sborravano tutti abbastanza in fretta. Poi avrei guadagnato tre volte tanto per lo stesso lavoro - dargli piacere, mi sembrava quasi una promozione e ingenuamente accettai. Non vi descrivo il dolore che provai quella prima volta che Beppe mi scopò, perché più o meno ci siamo passati tutti. Lui fu abbastanza delicato, ma il bruciore fu lancinante e lo confermarono le tracce di sangue sul preservativo. Piano piano mi abituai anche alla sodomia cosicché gli amici di Beppe potessero apprezzare anche questo nuovo lato di me.
    
    Dopo qualche mese di guadagni, avevo la bocca e il culo ben rodati e Beppe mi propose l’affarone. Sua moglie sarebbe andata a trovare la sorella a Firenze per qualche giorno e lui aveva in mente di organizzare una festicciola per i suoi amici. Mi spiegò quello che aveva in testa “Pizza, birra e partita a casa mia. Inviterò quattro o cinque miei amici, li conosci già tutti. E indipendentemente dal risultato della partita tu sarai la sorpresa finale. Se vinciamo festeggeremo con te, se perdiamo avremo un buon motivo per sfogarci”. Mi sembrava ...
    ... un’ottima idea. “Quanto mi dai?” gli chiesi. “Ti darò 100 euro” accettai subito senza obiettare, avrei dato bocca e culo per un’oretta al massimo e avrei guadagnato 100 euro in una sola volta.
    
    Arrivò la sera della partita, il Milan vinse e a casa di Beppe erano tutti gasatissimi. Si eccitarono ancora di più quando mi videro arrivare e con Beppe gli spiegammo la sorpresa. Inoltre ebbe la splendida idea di farmi vestire da calciatore con la maglia della loro squadra del cuore.
    
    Beppe era seduto sul divano tra Gino dell’edicola e il suo consulente finanziario Fabrizio (se non ricordo male il nome). Erano tutti uomini abbastanza massicci sulla cinquantina, non che mi interessasse particolarmente il loro aspetto fisico. Per me in pratica era diventato un lavoro su chiamata e come ogni altro impegno lo eseguivo con la massima professionalità. Sulla poltrona c’era Mario il gioielliere, nonostante la vittoria lui era il più cupo e taciturno, era un po’ più magro degli altri e aveva sicuramente superato i sessant’anni. Dalla cucina arrivava Ferruccio con un nuovo pacco da dodici lattine di birra, lui lavorava per Beppe in pasticceria, era il più giovane e il più cicciottello del gruppo. L’ambiente era veramente festoso, non riuscivo a contare le lattine di birra vuote sul tavolo. Figuratevi che appena entrai dalla porta, Beppe non ci stava più dentro e mentre spiegavamo la mia presenza agli altri, sotto gli occhi sorpresi di tutti tirò fuori dai pantaloni il cazzo già barzotto e mi ...
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