-
Giusto alla chiusura
Data: 21/10/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Simone Turner
... attesa. Gli girai velocemente intorno con il cazzo gocciolante della sua saliva. Era già in posizione. Poggiai una mano sulla sua schiena spingendolo ad arcuarla per sollevare meglio quel culo semplicemente fantastico. Bianco e liscio e morbido, il buchetto al centro era solo leggermente più arrossato della pelle circostante e appariva strettissimo. Per un attimo mi ritrovai a sperare che fosse vergine. «Ci siamo,» dissi fra me e me, prima di iniziare a spingere il glande duro e umido contro quella minuscola apertura. Al primo tentativo il glande scivolò via, sbilanciandomi in avanti tanta era la forza che avevo impresso alla spinta. La seconda volta provai a ridurre un poco la mia irruenza e una parte del glande riuscì ad incunearsi – fermandosi però a metà strada bloccato dai i muscoli tesi dello sfintere. «Spingi,» gli intimai, dando a mia volta un colpo di reni per superare l’ostacolo. «Spingi verso di me.» «Dai, spingi contro il cazzo.» Continuai a spronarlo incurante e impaziente. «Fa male!» Disse Daniele all’improvviso, con un gemito soffocato – cercando allo stesso tempo di allontanarsi dalla pressione del mio cazzo. «Ti fa male il culo?» Gli chiesi sorpreso, riscuotendomi un poco. «Si!» Piagnucolò lui. «Stronzate, succhiagli il cazzo,» gli dissi spingendogli la testa con la mano verso il cazzo pulsante di Rinaldo. Riposizionai il cazzo contro il suo buchetto arrossato e spinsi nuovamente dosando la mia forza, almeno fino a che non avessi infilato tutto il glande. ...
... «Puoi farcela,» lo incoraggiai senza diminuire la pressione sul suo buco. Il suo sfintere non avrebbe resistito ancora a lungo. «Dai, spingi sul cazzo, frocio!» Ringhiai alla fine, dando un colpo di reni fortissimo che fece penetrare il glande e diversi centimetri della mia asta nella sua carne caldissima e stretta. In quel momento vidi Rinaldo irrigidirsi mentre Daniele gridava di dolore con oltre metà del suo cazzo ancora in bocca. Eppure incredibilmente non lo morse, e invece inizio a succhiare il cazzo dolcemente continuando a lamentarsi, come consolandosi. Senza perdere tempo, iniziai un lento andirivieni, prima di pochi centimetri e poi sempre più a fondo e più velocemente, accompagnato ad ogni affondo da un gemito soffocato di Daniele. Il suo culo era come un forno - caldo, stretto e umido e mi massaggiava il cazzo ad ogni passaggio. Solo quando fui sicuro che non sarebbe scivolato fuori poggiai le mani sui suoi esili fianchi e iniziai a scoparlo sul serio. Daniele continuò a succhiare il cazzo di Rinaldo per tutto il tempo, senza smettere di lamentarsi e gemere ad ogni mia bordata. Stretto nella la sua carne morbida e a quel ritmo serrato arrivai al limite in pochi minuti. «Facciamo cambio,» dissi a Rinaldo, sfilando il mio cazzo vibrante da quell’angolo di paradiso. Il buco arrossato rimase aperto al diametro del mio cazzo per un attimo, prima di iniziare a richiudersi pulsando. Colpii con forza la natica sinistra di Daniele lasciando il segno rosso delle mie dita sulla ...