La prima, calda estate di Mirko - Parte 2 - Le origini della mania
Data: 09/12/2017,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: mirko_polenghi
... combinazioni per poter spargere la pomata senza doversi avvicinare troppo alla rigida stecca di Andrea. La pasta si seccò presto, e mamma prese di nuovo il tubetto della pomata applicando nuovamente un po' di unguento sulle sue dita umide. A quel punto notai Andrea, che teneva entrambe le mani sui fianchi, spostare quasi impercettibilmente quella sinistra, agganciando la parte posteriore dei suoi vestiti. Aveva preso ancora coraggio, l'avrebbe fatto. Lentamente cominciò ad abbassarsi il retro di calzoncini e mutande, dal lato dove ancora davanti era coperto. Un millimetro per volta, la tensione degli elastici aumentò progressivamente senza che davanti si notasse nulla. La mamma poggiò nuovamente le due dita sulla pelle già unta di Andrea. Lui continuava ad esercitare una lenta e costante pressione sull'elastico, abbassandolo segretamente fino quasi a scoprire metà della sua candida natica. E poi, fu un attimo. La corda fu tesa tanto da raggiungere il punto di non ritorno. L'elastico, carico di energia, si schiantò con forza a lato della coscia emettendo un sordo schiocco. Il rigido pisello del mio amico, oramai libero da ogni intralcio, saltò fuori di scatto e potè mostrarsi in tutta la sua fiera eccitazione, erigendosi nudo e fiero a pochi centimentri dal volto di mamma. Lei ebbe un rapido sussulto ed allontanò il volto di qualche centimetro, spalancò gli occhi e soppresse malamente una tenera espressione imbarazzata, sorpresa e divertita. “Ma.. Andry... !?” protestò ...
... lei con un sorridente disappunto, riprendendo a massaggiare la pomata dopo essersi fermata per un istante. Mamma lo guardò dal basso all'alto ed aveva ancora dipinta in volto una tenera espressione di ammonimento, mimando poi uno scoraggiato diniego col capo. Andrea balbettò una scusa quasi incomprensibile, evidentemente intimorito dalla situazione in cui si era cacciato e spaventato dalla possibile reazione di mamma. Ma ancora una volta ebbe il gran coraggio ed il sangue freddo di non fare nulla per sistemare le cose. Rimase lì, immobile. Il suo cazzo al massimo della dimensione possibile sembrava respirare assieme a lui, la pelle della cappella completamente rannicchiata dietro la cornice. In quel lungo attimo di silenzio ci aspettammo entrambi che la cosa sarebbe terminata con una sculacciata, una brutta gridata, oppure semplicemente terminata e basta. Nonostante l'imbarazzo del momento, la mamma continuò il massaggio come se nulla fosse accaduto. La prossimità del sesso di Andrea al suo viso non sembrava turbarla. Le dita unte di mamma continuavano a roteare su quei due centimetri di pelle sul pube, ma ora il suo massaggio trasmetteva energia cinetica al pisello del mio amico, generando un lieve movimento ondulatorio della sua punta, destra.. sinistra... destra. Dal mio punto di vista leggermente defilato, la prospettiva giocò un brutto scherzo. Parte del “coso” di Andrea spariva dietro il viso di mamma, come se questo fosse a contatto con le sue guance. Era soltanto ...