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Melania
Data: 31/10/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey
... come se fossero stati compiuti da una ubriaca. Melania era ebbra di lussuria e la sua mente era totalmente annebbiata per la singolarità della situazione. Mentre le natiche mostravano la loro rotondità, Marco vide che la dirigente teneva sulla scrivania una riga da cinquanta centimetri: abbandonò un capezzolo, la prese e la calò sui glutei nudi della donna. - Mmmmhh. Sei proprio cattivo – lo canzonò – sei proprio deciso a farci scoprire? Fai troppo rumore con quell’affare! - Succhiami il cazzo e vedrai che smetto – replicò l’uomo. - Non ci penso neppure! Dieci colpi si abbatterono sul sedere di Melania con un’intensità via via crescente. Era eccitatissima, ma non voleva dare soddisfazione all’uomo. Il suo cuore pulsava forte e rapido in gola e il suo sesso era un lago. Avrebbe potuto fare qualsiasi cosa in quello stato, ma non voleva cedere subito a esaudire la richiesta che le era stata imposta. - Allora, vogliamo concludere il nostro accordo? - N…no! Togli quella frase dal contratto e ti faccio quello che ho promesso. - Non posso! Il contratto ti garantisce già l’assunzione di tua figlia così com’è, ma se non mi fai il pompino, non lo firmo. Altre venti volte la riga colpì, arrossendole, le natiche prosperose della donna, poi Marco appoggiò la stecca sul tavolo e prese nuovamente entrambi i capezzoli tra le dita, - Succhiamelo – le ordinò, tirandole i capezzoli verso l’alto. Melania mugolò e iniziò ad armeggiare con la cerniera e la cintura dei pantaloni. - Muoviti, ...
... perdiana! La dirigente potrebbe arrivare a momenti: non vorrai mica che ci cacci fuori entrambi e con noi anche i nostri figli? L’ipotesi non era da trascurare. La donna fece sgusciare il fallo dai boxer e lo strinse in mano. - Allora…vogliamo togliere quel pezzo dove è scritto che mia figlia dovrà sostenere un secondo colloquio? – domandò con voce melliflua e massaggiando con tenerezza la verga già dura. - Ti ho detto che non posso, cazzo! Credi che starei qui a negoziare qualcosa che mi fa solo perdere tempo per godere alla grande? Ti prometto che mi farò in quattro per convincere i miei soci ad assumerla, qualora avessero dei dubbi. - Non voglio promesse, voglio certezze! Marco la guardò negli occhi e poi spostò l’attenzione alla sua mano che gli aveva già scoperto il glande paonazzo e dolorosamente gonfio di desiderio. Improvvisamente liberò il membro dal massaggio e si abbassò ad afferrare nuovamente i capezzoli di Melania e tirò con forza verso l’alto. - Alzati, adesso, alzati! Porca puttana: mi hai fatto perdere la pazienza. La donna ubbidì con fatica perché provava più dolore che piacere. - Mi stai facendo male! Mollami le tette o mi metto a gridare… - Smettila e piegati sulla scrivania – le disse bloccandole il braccio sinistro dietro la schiena - C’è un foglio in cui firmi la rinuncia a iscrivere tua figlia e io firmo la lettera di intenti per assumerla alla fine dell’università. Melania esitava ancora e allora Marco le scostò gli slip e le puntò il membro contro le labbra ...