1. Luana VII - Baratto


    Data: 31/10/2020, Categorie: Esibizionismo Autore: VicentinoGrey

    ... piacere, le aumentò ulteriormente il rimescolamento che ormai si era impossessato del tuo stomaco e della sua testa. Non riusciva a mettere in ordine i suoi pensieri. “Che faccio? Mi lascio andare? E poi cosa penseranno? Mi struscio con le cosce? E se vengo cosa diranno? Mi giudicheranno una troietta? Ma non lo sono già? No! Sono costretta fare questo! Ma perché mi piace? Non proprio…non è che mi piaccia, però è eccitante! Ma allora sono una depravata? Mamma piange per la vergogna. Sono io la malata perché non mi imbarazzo?” I suoi turbamenti furono interrotti dall’immagine di un puledro che succhiava il latte dalla madre. Non capì cosa stava dicendo il docente, ma lo intravide mentre si avvicinava a lei. Notò che indicava con la bacchetta i suoi capezzoli turgidi. Quando le sue dita afferrarono entrambi i boccioli rosa, Luana si lasciò andare. Le sue labbra si aprirono e un fiotto trasparente si riversò lungo le cosce. Gemette di piacere mentre il professore rollava di suoi capezzoli e il suo corpo si scuoteva in preda alle contrazioni orgasmiche. Un suono indefinito si levò dall’aula. Sopra una serie di toni di disapprovazione e frasi critiche si ergeva prepotente il suono di chi invece era estasiato per la conclusione della più calda lezione di fisiologia che l’università avesse mai regalato ai suoi iscritti. Luana era scossa da tremiti incontrollabili e dovette inginocchiarsi per terra, incapace di stare in piedi, piegata a novanta gradi. Marisa piangeva per l’ennesima ...
    ... umiliazione subita dalla figlia, ignara che il tocco del professore avesse portato alla conclusione un orgasmo compresso a fatica dalla singolarità del contesto e della situazione. Il professore pronunciò alcune frasi in un tono quasi di scusa o comunque molto asettico, tenendo conto che una ragazza aveva goduto platealmente di fronte a centinaia di studenti. Aiutò la ragazza a rialzarsi e porse l’altra mano a sua madre. - Potete andare a cambiarvi. Fra tre minuti sono da voi. Con la testa obnubilata dalle sconcertanti emozioni vissute e in una condizione di trance, le due donne trascinarono i piedi fino alla porta che conduceva al camerino. Quando furono sole, Marisa si liberò dell’ultima tensione, singhiozzando. Luana la abbracciò per consolarla. - Dai, non fare così. Ci hanno visto nude, d’accordo, ma è stata una costrizione dovuta alla necessità. Abbiamo dovuto farlo per poter tornare a casa. Non è nulla: siamo tali e quali quelle di prima. Nessuno ci ha rubato niente. - Fai presto a parlare così. Io mi sono sentita portare via l’anima, la serenità, la stima di me stessa. Quei ragazzi mi hanno violentato con i loro sguardi. E certe ragazze mi hanno turbato, vedendo le loro mani che si sfioravano là. Nessuno mi ha toccato, ma mi sono sentita penetrare dentro la mia mente. È stato terribile. - Dai, mamma. Avremo un po’ di soldi per pagare l’albergo. E stasera faremo le bariste in canottiera, così entro domani sera avremo i soldi per saldare il conto! - Tesoro mio, se tutto va ...
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