1. 125 - Mamma Nadia, grande maiala con suo figlio


    Data: 03/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    ... agrodolce, poi mi impugnai il cazzo e mi masturbai senza mai chiudere gli occhi, guardandomi nello specchio, ora il pene, ora il viso, fin quando sentii la sborrata arrivare e dalla cappella sgorgarono potenti zampilli di sperma che si spiaccicarono colanti sullo specchio antistante. Aprii l�acqua della doccia e lasciai che il getti rivitalizzanti mi massaggiassero a lungo il corpo, fin quando riuscii a riprendere il controllo. Uscii dal box doccia, mi asciugai e prima di uscire dal bagno mi diedi da fare a ripulire lo specchio dalle colature del mio sperma. In accappatoio con in mano le mutande passai nuovamente di fronte alla porta di mamma, era spalancata e lei era completamente vestita e coperta fino al collo. La salutai e per la prima volta la guardai come si guarda una bella donna, con estrema ammirazione e con lo sguardo concupiscente del play boy incallito. Verso le diciannove, arrivarono a casa anche le due gemelle. Loro si chiamano Gaia e Chiara, allora erano appena diciottenni, brune, capelli del tutto uguali a quelli della mamma, il viso da eterne adolescenti con gli occhi azzurri, che avevano ereditato da nostro padre buon anima. Insomma erano due splendide ragazze, nel complesso carine con un carattere aperto che si percepiva dal loro sorriso solare che sempre avevano stampato sulla bocca.Mi rammento che durante la cena, sia la mamma, sia le mie sorelle, mi parlavano di quanto successo durante quella domenica ed io non facevo altro che rispondere con mugugni ...
    ... distratti e incomprensibili. La mia mente era interamente occupata dai pensieri triviali che occupavano prepotentemente il mio cervello invadendolo di immagini e flash assolutamente inimmaginabili. Dopo cena, con la scusa di essere stanco per la mezza giornata di lavoro, andai a letto prestissimo e cercai di dormire per riuscire a non pensare. La notte fu agitata e al mattino mi svegliai con un forte mal di testa e con delle reminescenze domenicali che ancora mi tambureggiavano insistenti nel profondo della mia anima e della mia mente.Telefonai a Fabio, il mio migliore amico, ci accordammo per trovarci presso il solito bar e quindi uscii di casa. Quando giunsi davanti al bar del nostro appuntamento, Fabio era già lì che mi aspettava. Entrammo e andammo nella solita saletta in fondo al locale, ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo due coppe gelato, quindi il mio amico mi guardò interrogativamente, come a chiedermi il perché di questo improvviso incontro. Faticai un po� a tirar fuori le giuste parole, in effetti girai a lungo attorno al nocciolo della questione, poi finalmente trovai il bandolo della matassa e in breve, come un fiume in piena sommersi il mio amico di migliaia di parole. Mi fermai, ansimante, come uno che ha fatto i cento metri e ha battuto il record del mondo e attesi la sua reazione. Mi chiese se avevo finito e poi mi disse che una situazione simile l�aveva vissuta anche lui. Mi spiegò la sua esperienza con una sua cugina e poi mi consigliò di lasciar parlare il ...
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