Finestrino rovente 2 - Racconti Erotici

Finestrino rovente 2

... l’asta, continuò così per un paio di minuti circa liberando tutto il suo piacere fra le sue cosce. Be, la serata tutto sommato non era andata male, eravamo tutti arrivati all’orgasmo e dunque tutti soddisfatti di quel reciproco ménage scambista in auto. Ma nemmeno conoscevamo i nostri nomi, nessuno chiamava mai l’altro per nome . . . . anonimi sconosciuti che giocavano a darsi piacere sessuale in barba a tabù ed ipocrisie ma con l’unico scopo di vivere la vita in modo più spensierato e divertente, perché no? Si pensò che forse avremmo potuto continuare a frequentarci sessualmente anche in luoghi un po’ più agiati di un abitacolo di automobile. CI si scambiò timidamente i contatti telefonici per provare a ritrovarsi da qualche altra parte, ormai la stagione estiva stava volgendo al termine e sarebbe stato interessante provare a divertirsi un po’ all’aperto tutti assieme. Durante il rientro a casa dopo quella serata ci si scambiò come ovvio le rispettive impressioni sugli accadimenti erotici della serata, Gianni non poteva che ritenersi soddisfatto della ricciolina molto burrosa e buona cavallerizza per il suo pisello, io a dire la verità pensavo molto peggio di quel miniattrezzo erotico in dotazione al lui della ricciolina mentre, a dir la verità, era riuscito a soddisfarmi molto bene e dunque non mi mancava un bastone più grosso, quel ragazzo lo sapeva soprattutto usare bene con le donne, riusciva a diminuire il gap dimensionale con la maestrìa:”. . . Alla tua ricciolina ...

... non sembrava vero di prendersi fra le cosce un bell’uccello come il tuo eh dì la verità . . . ho visto come se lo cavalcava felice sta troietta” La provocazione a Gianni era in attesa di risposta che arrivò con qualche attimo di ritardo:”mmh, in effetti anche a me pareva le piacesse sì, devo però dire che anche il suo amichetto ti ha fatto godere nonostante tutto . . . . allora non è vero che il cazzo deve essere per forza grosso per . . . “ Sapevo che alla fine il discorso sarebbe caduto sulle dimensioni, era logico che andasse così:”Infatti, ce l’ha piccolo ma lo usa meglio di tanti che ce l’han grosso sai? Esclusi i presenti ovviamente . . . “ Era pericolosissimo dire una cosa del genere al proprio uomo, si sa mai che magari pensasse che parlassi di lui e per questo puntualizzai subito, anche perché in effetti Gianni era molto bravo a letto e non avevo proprio nulla da dire in contrario. Ma lui aveva ancora qualche curiosità da fugare:”Ma quando te lo ha messo dietro . . . ? Che mi dici in merito?” Anche in questo caso era logico che il tuo uomo ti chiedesse anche di questo dettaglio:”Bè, tranne il fatto che come ho detto non ero proprio perfetta igienicamente parlando, ti dirò che essendo minidotato avrei potuto anche fare a meno del gel perché tanto sarebbe entrato bene uguale, sono abituata a te tesoro mio . . . . L’ho sentito bene solo quando è venuto perchè lo avvertivo gonfiarsi dentro durante le contrazioni” Giunti a casa, era già molto tardi, il discorso si chiuse, ...