1. la mia mente


    Data: 12/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: suve

    ... andare in bagno -Lo fece e la mia cappella entrò completamente.- Ahhhhhh, pianoooooooOOOOHHHHH���. -Mi concentrai al massimo, sulla sua faccia vedevo l�espressione di dolore confondersi con quella del piacere, indistinguibili l�una dall�altra, e intanto entravo, centimetro dopo centimetro, fino in fondo, i miei peli pubici a contatto con i suoi.- AAAAHHHHHH��� mi fa male ma mi piace,,,,,,,,,, muoviti, muoviti���. OOOHHHHHH MMMMHHHHHMMMMMM���� -Era andata, ora potevo muovermi liberamente. L�inculai con forza, uscendo quasi del tutto e rientrando con decisione. Adriana gemeva e muoveva il bacino per sentirlo meglio, incitandomi a fare più forte, più a fondo. Durò diversi minuti e alla fine mi arresi. Adriana aveva avuto almeno due orgasmi quando sentii una mano stringermi le reni, strizzarmi i coglioni, e venni dentro di lei, riempiendole l�intestino del mio seme. Lo tirai fuori dopo i primi due schizzi e i successivi li depositai sulla sua pancia, fin quasi al seno. Quasi svenivo per il piacere provato.Adriana era sfatta, i capelli scompigliati sulla fronte sudata, ma un sorriso dolcissimo sulle labbra e i suoi occhi risplendenti di gioia.Mi accasciai di lato e in quel momento successe il patatrak.La porta s�aprì all�improvviso e una ragazza venne spinta all�interno subito seguita dal ragazzo di Adriana. Questi era infuriato, non perse tempo a insultarci, soprattutto lei e si fece avanti con fare minaccioso. Forse l'avrebbe schiaffeggiata ma io, che mi ero già alzato in piedi ...
    ... d�istinto, mi trovai sulla sua strada. Alzò le mani come per picchiarmi e io gli diedi una spinta. Benché più giovane ero più alto di lui di parecchio e fisicamente ero messo meglio per cui non ebbi problemi a allontanarlo di qualche passo.Si rifece sotto, questa volta voleva veramente colpirmi ma non glie ne diedi il tempo, allungai il destro e lo colpii in pieno volto rimandandolo indietro a cadere di sedere per terra.Dal suo naso uscì subito il sangue. Adriana era rimasta impietrita ma subito si alzò dal letto e andò da lui che la respinse con stizza, si rialzò e continuando a insultarla uscì dalla stanza lanciandomi uno sguardo d�odio. Adriana era sconvolta, provai a calmarla ma sembrava non ragionare, indecisa tra il piangere e l�urlare, facendo un po� entrambe le cose, mi respinse e corse dietro al suo fidanzato lasciando me e la ragazza soli. Questa, impaurita, s�era messa in un angolo e ora guardava me a occhi spalancati. Solo a quel punto mi ricordai di essere nudo. Dissi una frase per tranquillizzarla e parve avere effetto. Sentendo un rumore di auto mi avvicinai alla finestra e vidi l�auto di Adriana partire a razzo, sicuramente dietro al suo boy.Mi girai verso la ragazza e iniziando a vestirmi l�interrogai su chi fosse e su cosa facesse lì. Venne fuori che era la padrona di casa, quella che l�aveva prestata a Adriana e che incuriosita dal fatto era venuta a vedere chi Adriana si fosse portato. Ci aveva sentiti mentre scopavamo e mentre cercava di vedere chi fossi ...
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