1. la mia mente


    Data: 12/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: suve

    ... prendano in giro -- Lascia fare a me, non doveva parlarti dietro -Mi concentrai sui quattro eccitando i loro centri nervosi, come risultato cominciarono a essere iperattivi, eccitati, lasciandosi andare a battute lascive e risate fragorose che attrassero l�attenzione di tutto il locale, con lei al centro che si godeva le attenzioni del trio come una principessa che dovesse decidere a chi dispensare i propri favori.Ora erano stati notati. Mi concentrai su Eleonora e il ragazzo seduto vicino a lei, s�illanguidirono, la mano di lui scese sulle cosce di lei e quando Eleonora s�alzò dirigendosi verso il bagno lui la seguì. Il resto &egrave facile da immaginare, spinsi sui loro centri d�eccitazione e qualche urletto superò il brusio della gente presente cosicché tutti o quasi avevano intuito cosa stessero facendo. Nulla di anormale, capitava ogni tanto ma non avevo intenzione di fermarmi lì. Quando tornarono al tavolo, le facce soddisfatte, sentii le solite battutine, risatine, vidi i soliti ammiccamenti e poi ognuno tornò a interessarsi ai fatti suoi.Ora mi concentrai su un altro dei ragazzi, e ancora su Eleonora, presto si alzarono entrambi, ancora verso i bagni, e ancora si udirono degli urletti tanto che anche il personale e il proprietario cominciarono a mostrarsi infastiditi. Ancora tornarono e ancora mi concentrai, su Eleonora e il terzo ragazzo, e si ripeté la scena verso i bagni mentre i due altri ragazzi parlavano e ridevano tra di loro, battute anche pesanti verso ...
    ... Eleonora, un po� da stronzi. Eleonora tornò ancora seguita dall�ultimo ragazzo. Lei aveva la faccia stravolta, il trucco un po� sfatto anche se ancora sorridente. Tutti gli occhi erano puntati su di lei che beatamente ignorava che tutti sapessero che si era appena ripassata tre ragazzi, pensava che nessuno se ne fosse accorto o magari nell�eccitazione da me provocata nemmeno ci aveva fatto caso. I quattro finirono le loro bibite e si diressero alla cassa, dove il proprietario li guardò severo senza però dire nulla finché non uscirono. Poi guardò verso il barista scuotendo la testa. Da parecchi tavoli s�alzò una risata.Angela mi abbracciò e mi sussurrò all�orecchio:- Grazie fratellino, sei stato perfetto. Adesso voglio proprio vedere cos�avrà da ridire quella stronza -La serata proseguì e io parlai molto con Manola, l�amica di Angela, che sembrava disponibile a flirtare con me. Il tempo volò, la mia attenzione era tutta per lei e solo quando venni urtato alla spalla mi accorsi di Patrizia col volto buio che mi fissava andando via. Mi aveva urtato apposta, sicuramente, infastidita dal mio chiacchiericcio con Manola. In cuor mio la mandai a quel paese; uscendo con lei non avevo rimediato molto. Avrei potuto usare il mio dono ma avevo preferito fare le cose normalmente.A una certa sciogliemmo la serata, Manola e io ci scambiammo il numero di cell e andammo tutti a casa.Nel viaggio di ritorno Angela era euforica.- Quella stronza non potrà più farsi vedere in quel locale, c�erano anche ...