1. la mia mente


    Data: 12/11/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: suve

    ... per ogni cosa, e veramente questa mattina era solo per pisciare, non c�era bisogno di venire a raccontarti le sue allucinazioni -Mi fece una carezza e mi lasciò andare a scuola.In classe fui distratto per tutta la durate delle lezioni, pensavo a Adriana ma anche a Angela, a quest�ultima per meditare incazzato le parole che ci eravamo scambiati. Mi aveva colto in fallo, letteralmente, se fosse entrata cinque secondi più tardi non avrei potuto accampare scuse e ero arrabbiato con me stesso per aver dimenticato di chiudere la porta. Rivedendo la scena nella mia testa ricordai anche il suo sguardo sul mio affare ma soprattutto com�era vestita, o meglio svestita, un pigiama leggero fatto di maglia e pantaloncini corti. In effetti mia sorella era carina anche se non avevo mai pensato a lei in quel modo. Ripensare alle sue cosce scoperte, al seno che si ergeva attraverso la maglia sottile, mi fece eccitare. Per evitare di pensarci feci uno scherzo al secchione della classe che era alla lavagna per un problema di matematica. Raramente lo facevo con i maschi ma proiettai su di lui la mia eccitazione e lo vidi barcollare mentre scriveva.Sorrisi tra me e me nel vedere l�espressione della professoressa che cambiava accorgendosi dell�erezione che gonfiava i pantaloni a poche decine di centimetri da lei. Il problema fu risolto con qualche difficoltà e il ragazzo, rosso come un pomodoro, tornò al banco tra le risatine di tutti quelli che si accorsero del suo stato. Mi pentii dello ...
    ... scherzo e per redimermi mi concentrai sulla sua compagna di banco, secchiona anche lei, nemmeno avvenente. La vidi irrigidire le spalle, girarsi languida verso lui, poggiargli una mano sulla coscia���.. e poi lasciai perdere, le cose avrebbero fatto da sole il proprio corso se del caso.Tornando a casa snobbai il bus e decisi di farla a piedi, la giornata si prestava a una passeggiata e pochi minuti di ritardo non avrebbero comportato nulla. Camminando sul marciapiede vidi Adriana alla fermata successiva alla mia. La salutai passando sperando mi dicesse qualcosa, e così fu:- Ciao, hai perso il bus? -- No, ho deciso di farla a piedi, sono solo venti minuti -- Ho una cosa da dirti ma sta arrivando il mio bus. Sali con me per un paio di fermate? -Il suo bus non andava verso casa mia ma la deviazione sarebbe stata piccola e acconsentii. Avrei acconsentito anche se fosse stato diretto all�inferno.Ci mettemmo seduti dietro, a quell�ora non c�era tanta gente.- Come ti senti? -- Bene, e tu? -- Benissimo. Ripensi a quel giorno? -La domanda diretta mi spaventò quasi, non ero abituato. Ricambiai la franchezza.- Ogni giorno��. -- Sono contenta��.. hai da fare nel pomeriggio?- No���..devo studiare ma posso farlo stasera.. -- Bene, allora fatti trovare qui a questa fermata alle 17, &egrave meglio che scendi o t�allontani troppo da casa -- Ma come sai dove abito?���.. Va bene, alle 17 sarò qui -- Lo so�.. a dopo -Scesi frastornato e a passo veloce andai a casa.Appena arrivato feci pranzo e ebbi ...
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