-
Normandia 1944 Capitolo 5
Data: 13/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Bastardo senza gloria
... del fatto che faceva la prostituta, sarebbe stata disposta a qualsiasi umiliazione o sofferenza piuttosto che questo. Nella sala vi erano tre ragazze stravaccate sui divani, accanto a una vi era un uomo che le palpava i seni e altri due uomini erano seduti nella poltrone all’altro lato della sala. Gabrielle si fece l’idea che questi clienti non volessero tanto scopare quanto eccitarsi guardando le ragazze. “Mio Dio” penso “non vi è alcuna speranza di arrivare alla quota” Attraversò ancheggiando il locale due volte, ma nessuno si fece avanti, allora, come le era stato suggerito da Nevenka, prese una sedia, la portò di fronte agli uomini, si girò di spalle verso di loro, allargò le gambe e si chinò appoggiando le mani sul sedile. Inarcò la schiena e scosse più volte il culo. “impara presto la signora” sghignazzò una delle ragazze in attesa. Girando la testa verso i due uomini vide una scintilla di lussuria nei loro occhi. “Non fatevi ingannare, a fare i pompini è una catastrofe” disse ancora quella di prima. Gabrielle si alzò e si diresse verso i due uomini in poltrona, si pose in mezzo a loro chinandosi e poggiando le mani sui braccioli delle stesse. Scosse i seni sontuosi che pendevano. “Vogliamo salire?” chiese “Cosa sai fare” le domandò uno “Molto, puoi provare” poi guardò l’altro “ma vi voglio tutti e due in camera” “Vuoi farlo assieme?” chiese quello che aveva guardato “No, uno alla volta, ma mi piace farlo se un altro guarda” Per qualche strana ragione aveva pensato ...
... che i due che attendevano fossero dei voyer. Si alzarono quasi contemporaneamente e l’accompagnarono alle camere palpandole i seni e il culo “Hai visto la signora?” fu il commento di una delle ragazze sulla poltrona “C’è chi deve fare la puttana e chi nasce puttana” chiuse la sua compagna. Per qualche oscuro motivo questo commento riempì di orgoglio Gabrielle. “Dodici” Era seduta, ancora nuda, in una poltrona nella camera-ufficio di madame Nadine. La grassa tenutaria le girava attorno e le stava ricordando che aveva avuto dodici clienti. “Dodici, avevamo detto sedici” la voce era tagliente e sprezzante “Le ragazze ne fanno dai quindici ai trenta al giorno e la signora non riesce andare oltre a dodici” Gabrielle seduta sulla poltrona si sentiva distrutta, lordata e umiliata. Era stata chiavata da dodici uomini, una cosa che solo qualche settimana prima avrebbe pensato inconcepibile. Il sesso le faceva male, ma più ancora sentiva il dolore della sua dignità calpestata; tentò di rispondere “Io ho fatto quel che potevo, ma ha visto anche lei che dopo una certa ora non è venuto nessuno, siamo state tutte per un’ora ad aspettare che venisse qualcuno, ma non vi è stato nessuno. Non è colpa mia “ si sorprese a sentire che stava cercando giustificazioni. Madame Nadine le diede uno schiaffo furiosa “Non cercare scuse con me” sentì che le diceva “mentre la testa le girava per il colpo. “Avevo detto sedici e sedici dovevano essere, … comunque devo dire che un certo impegno ce l’hai messo. ...