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Normandia 1944 Capitolo 5
Data: 13/11/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Bastardo senza gloria
... ragazze si sarebbe esposta per la scelta da parte dei clienti, la camera dove sarebbe stata chiavata. Con suo orrore Isabella aveva visto che vi erano due letti: nemmeno la riservatezza dell’isolamento le veniva garantita, avrebbe dovuto copulare accanto ad un’altra puttana. La megera doveva aver ben chiaro quali fossero gli strumenti di pressione. Forse il capitano non le aveva parlato della frusta di cui, dalla schiena di Isabella ormai erano scomparsi i segni, ma doveva averle riferito della rispettabilità a cui Isabelle teneva. “Se ti rifiuti” le aveva detto la tenutaria “ domani mando una lettera al tuo comune denunciandoti di esserti appropriata di qualche valore di un cliente. Sarebbe divertente vedere come il podestà e la gendarmeria accoglierebbero la notizia che la signora De Sentier è una puttana schedata che esercita in un bordello di terza categoria e che deruba i clienti”. Questa minaccia l’aveva fatta cedere e aveva fatto la puttana. Vestita solo con una guepiere aveva dovuto attendere su una panca in ingresso, assieme alle altre ragazze, l’arrivo dei clienti. Non poteva neanche abbandonarsi alla disperazione e piangere perchè le era proibito. Ricordava con schifo e orrore i ragazzi tedeschi di 18 anni e i vecchi militari che dopo le sei di sera erano entrati nel bordello a spendersi la deca. Le ragazze ogni tanto si alzavano e passavano di fronte ai clienti ancheggiando e invitandoli in camera. Lei era rimasta in attesa finchè un anziano milite della ...
... territoriale l’aveva presa per la mano invitandola con i gesti a precederlo sulle scale. Mentre saliva le aveva palpato il culo insinuandosi nel solco tra le natiche. In camera, come le aveva insegnato la tenutaria, aveva aspettato che calasse i calzoni e gli aveva infilato un preservativo vulkan sul cazzo già eretto. Poi era stata chiavata. Il tedesco la chiamava Helga, forse a ricordo della moglie in patria, dopo di quello ve ne erano stati altri sette e alla fine aveva il sesso profondo dolorante. Mentre veniva montata ogni tanto nel letto accanto la sua compagna subiva la stessa sorte e guardandola ella vedeva l’immagine del suo degrado. La sua compagna di camera impietosita dalla sua goffaggine le aveva dato alcuni preziosi consigli e una bottiglietta di olio di vasellina con cui ungersi il sesso arido. Era rimasta commossa, da una prostituta era venuto il primo vero atto di generosità, ricordava che ebbe l’improvviso pensiero che Cristo aveva visto giusto nella maddalena che, poi, era una delle poche persone rimaste sotto la sua croce. A quella prima giornata ne erano seguite altre, ogni giovedì pomeriggio doveva presentarsi al bordello di Madame Nadine, prepararsi, mettere in mostra la sua carne nella grande sala d’attesa e venire chiavata da una’orda di militari. Non mancava la richiesta, vi era la fila fin fuori. I militari non si toglievano nemmeno gli stivali, si limitavano ad abbassare i pantaloni e a metterglielo dentro. Madame Nadine la seconda volta che si presentò al ...