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La conca
Data: 13/11/2020, Categorie: Incesti Autore: liana
... l�utero. Volevi chiavarmi? Lo stai facendo. Di al tuo sparviero che la mia passera ha pronto il cibo per sfamarlo.��Ed io ho la crema che farcirà il tuo utero. Mamma, non ti facevo così cagna. Credo proprio che noi due oggi ci divertiremo.��Brutto bastardo. C�è ne voluto di tempo ma alla fine ci sono riuscita. è da quando mi sono accorta che facevo parte dei tuoi sogni erotici che ti sto corteggiando. I primi tempi mi sono detta che si trattava di una infatuazione. Spesso i figli sognano di giacere con le loro madri. Poi, giorno dopo giorno, ho capito che la tua non era una infatuazione ma qualcosa di più serio. Mi volevi. Non parlavi perché avevi timore della mia reazione. Avevi ragione a pensarlo. Se solo mi avessi detto che volevi entrare nel mio letto ti avrei fatto ricoverare. Non hai parlato. Il silenzio ha giocato a tuo favore. Ho cominciato a guardarti con altri occhi. Mi chiedevo a cosa sarei andata incontro se ti facevo entrare nel mio letto. La risposta era sempre la stessa: - lui è un uomo ed io sono una donna e cosa ci può essere di più bello che giacere insieme se tra loro due c�è amore oltre che desiderio. - Il fatto che fossi mio figlio non mi impedì di bramarti. Ho cominciato a provocarti ma tu niente. Non ti decidevi. Allora ho organizzato questa escursione. Questo posto lo conosco da anni. Qui ho deciso di giocare la mia carta ed è stata quella vincente. Ora niente più potrà separarci. Sei mio come figlio e da oggi anche come ...
... uomo. Sarai il mio amante e dormirai nel mio letto.�Comincia a muoversi. Il suo bacino indietreggia ed avanza. Movimenti che permettono al suo fantastico cazzo di entrare ed uscire dal mio ventre. Un dentro fuori fatto con lentezza esasperante ma infinitamente ricco di sensazioni indescrivibili. Mio figlio mi sta chiavando come nemmeno suo padre l�ha fatto. Sentire quel favoloso vomere arare il mio giardino mi manda in fibrillazione tutto il mio essere. Pochi minuti ed il mio corpo mi annuncia la venuta del primo orgasmo. Mi avvinghio alle sue spalle infilandogli le unghia nella schiena. Urlo e vengo. Lui non smette di martellarmi l�utero con il suo martello di dura carne. è da un secolo che la mia terra non viene arata. Ci voleva mio figlio ad indossare i panni di contadino ed affondare il vomere del suo aratro nel mio ventre e rovistarlo. Un secondo orgasmo mi fa tremare tutta. Un urlo da maiala sgozzata mi esce dalla gola e si propaga nell�aria. Speriamo che non ci siano orecchie ad ascoltare. Mio figlio continua, imperterrito, a stantuffare il suo pistone nel mio cilindro. La mia vagina è tutta un lago.� Ti amo, ti amo. Non credevo che mi sarebbe piaciuto cosi tanto farmi chiavare da mio figlio. Dai, dacci dentro. Sfondami il ventre; spaccami l�utero. Picchia, picchia. Non stancarti. La senti come ruggisce? Frustala con il tuo nerbo. Devi domarla.�Non smette e non si stanca. Brividi di piacere mi attraversano il corpo. Le mie tette si sono indurite e sembrano ...