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Dolcetto o scherzetto?
Data: 16/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear
... riparleremo dopo! Ora salite. A giudicare dal profumo, direi che mamma ha preparato uno spuntino per tutti! Io vi raggiungo dopo essermi dato una rinfrescata! O dovete uscire?” chiese, mentre spariva dietro la porta della lavanderia. “Non necessariamente! - guardai il mio amico allibito. Lo sentii gridare – Mamma, saliamo tra poco!” In realtà fu lei a scendere insieme alla mia ad annunciarci che avrebbero accompagnato le nostre sorelline ad una festicciola a casa di una compagna di scuola. Avevano lasciato della pizza calda nel forno. In cuor mio sperai che nessuna di loro ci avesse visti in quelle condizioni… Avrei voluto sprofondare dalla vergogna. Anche se in realtà quello caldo per la strana piega che stava prendendo la serata ero io! "Stai bene?" bisbigliò Ste sorridendo. La sua mano massaggiava la mia erezione ormai più che evidente. Un alone si stava allargando a vista d’occhio proprio al centro sulla stoffa umida. "Cosa... Cosa stai facendo?" chiesi ormai completamente inebetito dalla situazione. "Non ti piace?" "Sì, ma tuo padre è dietro quella porta!" "Tranquillo… Non gli dispiacerà!" mi rassicurò. “Dai, spogliati…” m’invitò ad imitarlo. Il suo bastone si rizzò maestoso e palpitante – Vedi. Anch’io sono eccitato come te. E come te ho voglia di…” In quella entrò suo padre. Ci squadrò da cima a fondo senza dire una parola. Si limitò semplicemente ad accarezzarsi il mento irsuto. “Fa’ come ti dice Ste… - il tono era dolce - Togliti ...
... quel costume…” Ero come ipnotizzato. Dalla voce e dal manganello che spuntava dalle pieghe dell’asciugamano arrotolato attorno a quei fianchi. Non potevo fare altro che assecondare la richiesta. In fondo era il desiderio che avevo inseguito fino a quel momento… Il mio uccello stava martellando così tanto da farmi male. Dovevo solo trovare il coraggio di abbassare la lampo sulla schiena... Degluitii. Finalmente mi decisi. Subito Ste s’inginocchiò ai miei piedi, facendo scomparire il salsicciotto nelle profondità della sua gola. Lo sentii sbuffare tra i peli del mio pube ed emettere strani suoni gutturali. Le mie ginocchia tremavano: strinsi forte la sua testa tra le mie cosce per evitare di cadere. Suo padre si mosse lentamente in direzione della panca per sedervisi. Non si era completamente asciugato e le gocce d’acqua riverberavano la pallida luce delle candele nelle zucche scavate per la festa. Aprì l’asciugamano. Lo sfregò sulla schiena, lo fece scorrere sul petto e poi lungo le gambe muscolose. Fu solo a quel punto che si sdraiò: un palo di carne puntava ora dritto al soffitto. "Vieni qui, Ste. Mostra al tuo amico quanto del cazzo di papà riesci ad ingoiare!" Con un sorriso malizioso il mio amico si sfilò da me per ubbidire alla richiesta paterna. Mi mossi insieme a lui. Ci trovammo uno di fronte all’altro. Lui con un altro bigolo in bocca per metà, io imbambolato ad osservare la scena, come se non fossi lì… Le sue labbra lavoravano costanti e ...