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Dolcetto o scherzetto?
Data: 16/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear
... copiosamente. E questa volta fu un orgasmo in piena regola! E nella bocca del mio sogno erotico… Presi la pacca che ricevetti sul culo come un segno d’approvazione. La gioia provocata dal piacere regalato al mio amante m’impose d’impegnarmi ancora di più nel compito assegnatomi. Spalancai la bocca più che potei, fino a sentire le labbra accoccolarsi alla base di quella nerchia che mi pareva infinita. Aspirai con forza l’aroma di pulito che i peli del pube emanavano mischiandolo a quello degli umori che stavo ingoiando. “Papà, papà, Enri ha tutto il tuo uccello in gola!” esclamò Ste, quasi stesse assistendo ad una gara. Io stesso ero incredulo. Ma non potevo sbagliarmi: la sensazione di soffocamento mi confermava che l’impresa era riuscita. “Respira dal naso! – m’incitò il mio amico – È così che faccio anch’io!” il signor Marco era invece troppo impegnato per darmi altri consigli. I miei occhi erano a pochi centimetri dalla sua bisaccia perfettamente depilata. Era tesa e dura. Credo stesse per esplodere. Non mi sbagliavo: il suo corpo iniziò a tremare… “Papà sta per sborrarti in gola! – mi avvertì Ste - Continua a succhiare Enri o soffocherai!” Feci del mio meglio per assecondare i movimenti ormai frenetici del bacino di quel toro da monta. Sentii il suo corpo tremare forte, vidi le sue cosce contrarsi ...
... quando i fiotti di latte caldo inondarono il mio palato. Lo sentii grugnire mentre le sue labbra serravano con forza la mia asta che non avevo mai sentito così dura. L’ondata di piena m’investì… In pieno! A stento riuscii a non soffocare. Anche perché mentre mi riempivo dello sperma caldo del Signor Marco, a mia volta gliene regalavo del mio. Rimanemmo nelle rispettive posizioni ancora per qualche istante: il tempo di riprendere fiato. Sentii il suo bigolo sgonfiarsi lentamente nella mia gola e poi sfilarsi. Feci lo stesso. “È venuto anche lui, pa’? Eh, è venuto!” “Oh sì, almeno un paio di volte!” rispose sedendosi ed invitandomi a sedermi sulle sue ginocchia. Mi carezzò dolcemente i capelli ed iniziò a leccarmi dal viso gli spruzzi ancora tiepidi per poi appoggiare le sue labbra alle mie e forzarle con la lingua, incurante delle assillanti domande del figlio. Limonammo per pochi minuti sdraiati uno sopra all’altro. Le voci della mamme nell’atrio d’ingresso ci riportarono alla realtà. Mi rialzai in tutta fretta e… Mi ritrovai nel mio letto! Sentivo le mani umide. Le annusai. Avevano un odore acre. Non capivo cosa fosse successo: avevo sognato? O era accaduto davvero? Mi precipitai alla finestra. Pioveva a dirotto ma vidi comunque la luce nel seminterrato. E due occhi puntati su di me ammiccanti….