1. Le due veneri.


    Data: 18/11/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Sesso di Gruppo Altro, Lesbo Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu

    Non sono mai stato adatto all’estate Italiana. Il caldo, l’umidità, i negozi chiusi per ferie, le località turistiche affollate e colme di gente schiamazzante e, per la maggior parte, incivile. Da quando sono stato in grado di scegliere, infatti, ho sempre preferito andare al mare a settembre o a giugno, quando il sole non è caldissimo e le spiagge sono quasi sempre vuote. Questo però, è quello che accade ora ed, un tempo, le cose non stavano così.La maggiore età è un concetto che tutti i ragazzi perseguono. È un obbiettivo che tutti, me incluso, si prefissano sin da piccoli come momento in cui potranno fare le proprie decisioni e non essere più dipendenti da quelle dei propri genitori. L’ideale però, nella sua integrità, non è altro che un’illusione. Lasciando perdere i casi in cui, complici genitori troppo protettivi o affezionati, i ragazzi non lasciano casa fino a quasi alla mezza età, è possibile comodamente affermare che, fino al compimento dei 20-25 anni, è impossibile per un ragazzo fare le proprie scelte e divincolarsi dalle tentacolari dita dei propri genitori.Nel mio caso, fortunatamente, la scelta di andare a vivere da solo molto presto, e l’indipendenza economica ottenuta grazie a non pochi sacrifici, mi hanno permesso di fare a modo mio sin dai più bassi limiti della fascia d’età pocanzi descritta. A vent’anni quindi, mi accingevo ad affrontare la mia prima estate a Milano ove, si, mi sarei ritrovato solo ma, al tempo stesso, avrei potuto godere della ...
    ... santissima e benedetta presenza della mia unica, vera, irrinunciabile compagna, l’aria condizionata, presente a livelli polari negli uffici dell’azienda in cui, a quel tempo, lavoravo.Solo un problema mi separava dal paradisiaco fiato della mia musa ispiratrice, fresca come una brezza invernale, un problema talvolta piacevole ma, sfortunatamente, spesso contrastante con il mio concetto di quieto vivere. La mia allora dolce metà.La mia ragazza al tempo si chiamava Erica, una ragazza che con me, effettivamente, aveva ben poco in comune. Mentre io ero, e sono, una persona molto silenziosa, pigra e spesso burbera, che non ama le feste, la musica ad alto volume o qualsiasi luogo in cui ci siano più di tre o quattro persone, Erica era, e posso solo presumere sia ancora, una ragazza molto allegra, almeno in apparenza, che amava circondarsi dei suoi amici, ballare, ridere e fare chiasso. Non so cosa, ai tempi, oltre all’attrazione fisica, ci legasse ma il nostro rapporto era, inevitabilmente, costellato di contrasti e contraddizioni.Ovviamente, Erica desiderava andare al mare ad agosto, balneare ed abbronzarsi sotto il sole cocente ed in compagnia delle sue amicizie rumorose e, a mio parere, tutt’altro che gradevoli. Di tutti i suoi amici, infatti, solo due o tre erano, per me, sopportabili e, per la maggior parte, essi provavano per me la stessa diffidenza e lo stesso disprezzo che avevo io per loro. Ciò nonostante, come spesso accade, ogni litigio, contrasto e discussione furono inutili. ...
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