Le due veneri.
Data: 18/11/2020,
Categorie:
Autoerotismo
Etero
Sesso di Gruppo
Altro,
Lesbo
Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu
... nostro?”Nemmeno se fossi stato un folle, nemmeno in un momento di ira o di smarrimento completo, avrei mai potuto udire quelle parole, rivolte a me da una simile venere, e negarmi al suo volere. Guardai le due ragazze negli occhi, ancora incredulo al fatto che quanto stava accadendo fosse reale e, con una voce resa scarsa e soffocata dalla pura emozione ed eccitazione di quel momento, mi lasciai sfuggire un timidissimo, mugolato ma convintissimo “si”.Fu il segnale che pose fine alla tensione del momento, a quel senso che tutto, di li a poco, sarebbe potuto andare a monte. Eravamo in tre in quella stanza, ed ognuno di noi desiderava l’altro in maniera uguale e reciproca, tutti e tre ci eravamo mentiti, fino a quel giorno, inconsapevoli di quanto ci volessimo l’un l’altro e di quanto, pur nella confusione della nuova scoperta, saremmo stati bene nel condividere i nostri piaceri a tre.Il breve attimo di pausa tra il mio consenso e il prossimo respiro passò improvvisamente, come se il tempo avesse rallentato per poi accelerare di nuovo e spazzarci tutti via. Furono le ragazze a riprendere in mano la situazione. Si baciarono, finalmente lasciandosi andare a dolci sogghigni di piacere, toccandosi da sopra gli abiti mentre le loro lingue si intrecciavano. Il seno scoperto di Erica veniva massaggiato dall’amica, che ancora poteva godere della sua mano infilata sotto le mutandine, tra le gambe.“Ti amo…” sussurrò la mia ragazza all’amica prima di venire verso di me, marciando con lo ...
... stesso passo di una gatta, vogliosa come non mai di farmi perdere ogni cognizione della realtà. Ella si inginocchiò davanti a me, lasciandosi cadere in terra con una grazia altrettanto felina e, con un solo, fluido movimento del corpo, portandosi avanti, facendo si che il mio membro, oramai sovrastimolato e quasi sul punto di esplodere, si infilasse, come un pezzo di ferro attratto da un magnete, tra le sue labbra.Il formicolio di piacere che quel momento di pura estasi mi diede mi risalì il ventre, esplodendomi nel petto quando sentii i seni di Erica sfiorarmi le gambe, uno coperto dal suo vestito leggero, l’altro nudo ed esposto, in grado di farmi percepire tutto il suo calore. Gemetti lievemente alzando il capo verso il sofitto ma non ebbi tempo di dire altro prima che Sara si fosse avvicinata. Dopo aver incoraggiato l’amica ad affondare la mia carne ancor più nella sua cola, con un dolce movimento delle mani dietro la nuca della compagna, ella si fece avanti, poggiando il suo corpo ancor vestito contro un mio fianco, le sue gambe morbide e sinuose leggermente divaricate, i suoi seni candidi, visibili appena dalla scollatura del vestito, appoggiati alle mie spalle.“Ti avevo detto di non preoccuparti…” ridacchiò, prima di appoggiare le labbra alle mie.La lingua di Sara era calda, dolce, irresistibile, mi invase la bocca tremante ma si fece presto decisa ed esploratrice. Sentii il corpo della ragazza fremere, anche per loro doveva essere un momento nuovo, immaginai, anche loro ...