1. Era d'estate, tanto tempo fa


    Data: 12/12/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti

    ... cortile recintato dove un piccolo capanno fungeva da legnaia. Nel tardo pomeriggio lui stava a fantasticare affacciato alla finestra della sua camera che si affacciava sul cortiletto e udì le voci di Saveria e Annamaria che litigavano. La selvaggia aveva commesso chissà quale mancanza e ne veniva aspramente rimproverata dalla madre. A un tratto la ragazza uscì nel cortile, inseguita da Saveria che l'afferrò, la rovesciò sollevandole la gonna e prese a colpirle con violente manate il sedere nudo (non indossava mutande). La sculacciata durò almeno un paio di minuti e il turbamento che lui provò fu violentissimo, il cuore in gola e per l'eccitazione e per la paura di essere visto mentre spiava anche se era tutto avvenuto così all'improvviso che un'accusa del genere sarebbe stata ingiusta. Alla fine la madre si stancò prima della figlia a causa della scomoda posizione in cui si trovava; Annamaria invece non si era lasciata sfuggire un lamento. La scoperta che sotto la gonna non portava nulla fu un'altra fonte di inesauribili fantasie. I giorni passavano e i suoi sogni restavano tali; la civile Agnese sembrava vivere in un'altra dimensione con i suoi discorsi di letteratura e politica; la selvaggia Annamaria era sfuggente e inafferrabile. Le sbirciate al seno dell'una e sotto la gonna dell'altra non davano grande soddisfazione. Così, un pomeriggio, si ritrovò davanti al muretto oltre il quale si apriva il vicolo che portava alla casa annerita. Zia Tonina era là, avvolta nel ...
    ... suo abito nero, e sembrava quasi lo stesse aspettando perchè subito i loro sguardi si incrociarono e la donna, inequivocabilmente, gli sorrise e gli fece cenno di sì con la testa. Si spaventò e poi aveva in tasca solo pochi spiccioli, si girò e, il volto in fiamme, scappò via, sapendo che la notte non avrebbe chiuso occhio ripensando all'occasione persa. La domenica successiva ci fu la festa per il fidanzamento ufficiale della cugina; il matrimonio si sarebbe celebrato in America qualche mese dopo, quando lo sposo, risolte le pratiche per il passaporto, avrebbe raggiunto la sua nuova famiglia. Avrebbe lavorato nel grande store del suocero e tutti dissero che aveva un colpo di fortuna da non credere, proprio lui che in patria, fino a quel momento, non aveva combinato niente di buono. Il nostro ragazzo si annoiava alla festa e, le dita in tasca, faceva frusciare i pochi biglietti che costituivano tutti i suoi averi. Se in città bastavano per una visita a un bordello, potevano bastare anche per una puttana di campagna: così pensava e aspettava il momento buono per eclissarsi. Da giorni pensava e ripensava alla donna che accoglieva gli uomini in casa e sfuggiva i noiosi discorsi di Agnese e anche i piedi scalzi di Annamaria lo lasciavano indifferente. In fondo erano solo ragazzine, quella era una donna che conosceva tutto e di fronte alla quale si poteva mettere da parte la vergogna. Si ritrovò per la nota strada, gettando occhiate furtive e sapendo che le imposte chiuse delle ...
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