Era d'estate, tanto tempo fa
Data: 12/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Edipo, Fonte: EroticiRacconti
... finestre, da quelle parti, non dimostravano che nessuno stesse spiando. Il pomeriggio era afoso, il ronzio delle mosche era l'unico rumore che squarciasse il silenzio. L'unico essere vivente che si frapponesse tra lui e la felicità era un cane giallo che sonnecchiava all'inizio del vicoletto. Al suo lento avvicinarsi, il cane rizzò le orecchie, iniziò un sordo brontolio che pareva foriero di guai. Sarebbe stata davvero una sfortuna se tutto fosse andato in fumo per quella stupida bestia, se si fosse messa a latrare avrebbe attirato l'attenzione di qualcuno. Afferrò una pietra, pronto a ingaggiare una battaglia con il cane che, drizzatosi sulle zampe, lo fissava minaccioso, ma forse il suo sguardo fu ancora più minaccioso o forse l'animale si spaventò nel vedere la pietra nella sua mano, fatto sta che si diede a precipitosa fuga. Il vicolo era libero ma zia Tonina non stava seduta sulla soglia, come al solito. La porta di casa era aperta e questo doveva significare che nessun visitatore era con lei. Camminò piano e ogni passo era più pesante del precedente ma arrivò all'ingresso, diede una sbirciata all'interno e poi attorno ma non vide o sentì nulla. Per questo trasalì quando una voce roca disse:" Ce li hai i soldi?" La voce veniva dietro una finestrella che si apriva accanto alla porta e Tonina lo guardava dallo spiraglio aperto. Invece di rispondere, la gola era secca come se fosse nel deserto, tirò fuori le banconote in modo che la donna potesse vederle. Non arrivò nessun ...
... altro segno di vita ma pensando che fosse un muto lasciapassare, entrò nella casa. La donna fumava una sigaretta americana e che fosse tale lo si capiva dalle tre o quattro stecche che giacevano in un angolo. Gli tolse i soldi dalle mani e li infilò in una delle tante tasche della sottana nera. "Tu sei il figlio di..." e pronunciò i nomi dei suoi genitori. Anche se nessuno la vedeva mai in giro, a quanto pareva conosceva tutti e riusciva a sapere tutto. Rise. "Che vuoi fare, eh?". Gli sfiorò una guancia con una mano piccola e ruvida. "Mmmh, hai ancora il viso di un bambino, senza peli. E giù, ti sono cresciuti i peli giù?" Rise ancora. Chiuse la porta e poi si avviò per una scaletta che conduceva alla stanza di sopra e gli fece cenno di seguirla. I battiti del cuore erano a mille, il mistero della donna gli si stava per svelare, finalmente. La camera era scura, nonostante il giorno avanzato, impregnata dell'odore di tabacco. Il letto era sfatto, una Madonna della seggiola fissava la peccatrice e l'aspirante peccatore da una parete, mentre dondolava il bambino che, fortunatamente, si era assopito. Lo fece sedere sul letto, poi si sedette a sua volta e gli mise una coscia sulle sue. Lo strinse con un braccio e con la mano libera lo lisciava. Vista da vicino non sembrava più senza età ma quasi vecchia. Di bello aveva solo gli occhi, da gatta, chiari e penetranti. Il viso liscio era comune, senza altra distinzione che il sorriso lascivo. Aveva un porro sul collo da cui spuntavano ...