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Clitoride maschile.
Data: 26/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gianmy
... camicia» ripeté, con più forza. Mi alzai e mi tolsi la camicia. A differenza del modo rapido e morbido in cui lui si era spogliato della maglietta, io armeggiai nervosamente con i bottoni. Nonostante fossi leggermente più alto di lui, non ero alla sua altezza per quanto riguarda la sicurezza e il fisico. Quando finalmente la mia camicia ha toccato il pavimento, mi ha guardato dall'alto in basso. «Uhm» disse, vedendo il mio corpo esile, non definito e senza alcun muscolo notevole con solo una leggerissima traccia di peluria sul petto. Si risedette. «Vieni e toglimi le scarpe.» Incerto sul perché avesse questo controllo soprannaturale su di me, mi inginocchiai e gattonai fino a lui. Ho sciolto goffamente il laccio di una scarpa, poi l'altra. «Questa è una cosa che mi mancherà del collegio» ha detto «A scuola, uno dei frocetti può farlo per te.» Gli sollevai il piede, dato che lui non stava aiutando, e gli sfilai la scarpa più delicatamente che potei. Un altra ondata di odore di sudore mi colpì la faccia non appena lo feci. Leccandomi le labbra, ho rimosso l'altra scarpa. Lo guardai e vidi che stava guardando il telefono con una mano e palpandosi di nuovo il suo enorme pacco con l’altra. Alzai la testa per guardarlo e non saprei dire se passarono secondi o ore. Poi si alzò in piedi, il calore del suo pacco era a pochi centimetri dalla mia faccia. Era davvero enorme. Non era più solo un rigonfiamento, ma l’intera sagoma di un enorme cazzo la cui lunghezza e ...
... grossezza potresti vedere solo in un porno. Era ovvio dove voleva andare a parare. Probabilmente era stato ovvio dal momento in cui continuavamo a guardarci alla festa di Ornella. Si slacciò i pantaloncini da calcio e li lasciò calare. Scoprii così che non indossava biancheria intima. Il suo uccello si scagliò rumorosamente contro il mio viso mentre lui scoppiò a ridere. Mi ci è voluto un momento per riprendermi dallo schiaffo involontario, ma quando l'ho fatto ho guardato dritto davanti a me e a stento riuscivo a respirare. Davanti a me c’era un cazzo dalle dimensioni sconvolgenti. «Merda» sussurrai piano. «Sono così dannatamente eccitato» disse semplicemente «Togliti i pantaloni.» Mi tolsi le scarpe in fretta, poi mi alzai per fare come aveva detto, nello stesso modo in cui avevo eseguito i suoi ordini per tutta la sera. «E anche le mutande» aggiunse, alzando gli occhi al cielo. Mi sono paralizzato. «Allora? Muoviti!» la mia piccola erezione premeva con urgenza per uscire. Ero disperato. Da una parte perché non volevo vedesse la mia vergogna, ma dall’altra volevo anche fare esattamente tutto ciò che mi diceva. Feci un respiro profondo e prendendo forza ho tirato giù i miei boxer. «Merda» disse, prima di scoppiare a ridere «Cazzo, Diego, non c'è da stupirsi se sei ancora vergine.» Sentii la vergogna salirmi fino al petto. Quello che ha detto era vero, ovviamente. Fin dalla pubertà, vedevo le virilità dei ragazzi diventare più grandi anno dopo ...