1. Clitoride maschile.


    Data: 26/11/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gianmy

    ... circa 14 centimetri e mezzo» balbettai incredulo.
    
    «Allora cosa ne pensi?» chiese.
    
    «S- Sei così... Enorme» ammisi automaticamente.
    
    «Sai come le frocette di scuola chiamano questo cazzone?» chiese, mentre batté una volta tra di loro le mani compiaciuto. Lo guardai, sbalordito.
    
    «Lo chiamano: il mostro.»
    
    Afferrò i miei capelli e mi costrinse a guardarlo.
    
    «E sai cosa facevo alle piccole frocette con il mio mostro?»
    
    Ho provato a scuotere la testa facendo segno di ‘no’, ma così facendo la sua presa sui miei capelli fù ancora più salda e forte.
    
    «Lo spingevo giù per le loro piccole gole in modo che i loro occhi si annebbiassero di lacrime e mi guardassero implorandomi di fermarmi. È questo che vuoi? Vuoi essere la mia piccola frocetta?»
    
    Non mi sono mosso. Mi sentivo allo stesso tempo sia il ragazzo più fortunato del mondo sia quello più terrorizzato. Sentivo l'odore del sudore e della sua eccitazione mentre la cappella massiccia aleggiava e si allontanava dalla mia faccia. Non riuscendo più a respirare per l’eccitazione, aprii la bocca per inghiottire un po’ d'aria e lui spinse i fianchi in avanti.
    
    La punta del suo cazzo mi ha toccato la lingua. L’umidità della sua cappella mi lasciò in bocca un sapore che fece esplodere le mie papille gustative. L'ho sentito ridacchiare sopra di me, e con un minimo ondeggiamento dei suoi fianchi, il suo enorme cazzo si sfregava avanti e indietro contro le mie labbra.
    
    Sono stato riportato alla realtà quando ho sentito ...
    ... i suoi calzini sportivi bianchi iniziare a premere contro il mio piccolo cazzetto.
    
    «So cosa vuoi. E so di cosa hai bisogno» disse, schiacciando più forte il mio cazzo.
    
    «E se non lo avessi saputo prima, lo so ora vedendo quanto è dura quella patetica piccola larva che chiami cazzo. Ma non è un cazzo. Il tuo inutile piccolo cazzetto vergine non è altro che un verme.»
    
    Stava strofinando il tallone del suo grosso piede sul mio cazzetto ora, e stava davvero cominciando a fare male. I miei occhi svolazzarono tra il suo sguardo arrogante e lussurioso e la cappella dura come una roccia del suo enorme cazzo, che ancora mi sfiorava le labbra, ancora più duro e affamato di prima.
    
    «A scuola, ho sempre odiato i ragazzi con il cazzo mentre li scopavo» ha continuato «a volte erano duri, ma preferivo quando erano mosci. Quando scopo, sono quello che scopa! La piccola puttana che sto scopando non è destinata ad avere un cazzo, il mio cazzone è ciò che conta.»
    
    Grugnì mentre un enorme quantità della sua eccitazione si posava dal suo cazzo al labbro inferiore della mia bocca semiaperta. Ha mosso il piede per schiacciare ancora di più il mio cazzo, facendo sì che si ammorbidisse.
    
    «L'unico cazzo che conta è questo qui. Ma nessuno di quei ragazzi era piccolo come te. È a malapena un cazzo. Il mio è un vero cazzo. Il vero cazzo di un vero uomo. Merda, scommetto che ne sei consapevole persino tu. Tu e quel piccolo verme non riuscirete mai a scopare nessuno. Mi divertirò molto con te. ...
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