1. La mia dea ventenne


    Data: 29/11/2020, Categorie: Etero Autore: _cami_, Fonte: RaccontiMilu

    ... la penetrai di nuovo, più forte, facendo sbattere le palle sulla sua patata bagnata. La vedevo tutta, il suo culo, la sua schiena e dallo specchio la sua faccia rossa di eccitazione e il suo seno che dondolava a ritmo delle mie spinte. La penetravo sempre più forte, aggrappandomi ai suoi fianchi mentre lei alzava il sedere per sentirlo ancora di più. Urlava da quanto le piaceva "ooh si, così mi piace, di più! Di più!" mi implorava guardandomi negli occhi dallo specchio. Ero sudato e paonazzo dallo sforzo ma continuavo a infilarglielo dentro e fuori con foga, fino all'utero, sentendo le contrazioni della sua vagina che mi massaggiavano. Oddio, che sogno, la mia dea che godeva del mio pisello! Sentii le sue gambe cedere dallo sforzo e la mia piccola cadde in avanti, con le gambe divaricate e il fiatone. Non le lasciai tempo di respirare, mi stesi su di lei, la puntellai con il mio pisello e mi infilai di nuovo nella sua caverna. Leccandole la schiena e le spalle arrivai all'orecchio e le dissi "tesoro, arriva solo adesso il bello non cedere!" e ricominciai a penetrarla col mio pistone, sempre più a fondo, strusciandomi sulle sue chiappe che ...
    ... erano una favola. La mia dea godeva come un'ossessa, ansimava e godeva sempre di più, muovendosi come poteva per aiutarmi. La girai per la seconda volta e ora lei si trovava sotto di me, vogliosa, con le gambe aperte pronte ad accogliermi di nuovo. Si appese al mio collo e mi infilò la lingua in bocca, poi si portò il mio pisello alla vegina e aggrappandosi ai miei fianchi con le gambe mi infilò dentro di nuovo. Ora aveva di nuovo lei la situazione in pugno e la cosa la eccitava da matti. Si muoveva sotto di me e urlava di piacere "Prendimi tutta!" mi urlò e raccolsi le ultime forze, cominciai a spingerle il pistone dentro sempre di più mentre lei urlava e mi implorava di continuare, leccandomi il collo e mordendomi le labbra. Sentii l'eccitazione salire alle stelle e lei urlare "Mi piace, mi piace, Vengo!!". Aprì le gambe per farmi affondare nella sua caverna e urlando di piacere scaricai il mio nettare nella sua vagina umida, mentre lei veniva infilandomi la lingua in bocca. Mi accasciai su di lei e la guardai in faccia, bella e col fiatone, appagata e sorridente. "Allora dimmi" mi chiese con voce dolce e sensuale "com'era questo cocomero?" 
«12345»