Mariarosa - il flirt
Data: 13/12/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: IlBaroneRosso
... porta finestra della Terrazza, tutta a vetri ben lucidati, le rimandò l’immagine di lui che glielo guardava con attenzione.
Senza distogliere lo sguardo.
E caspita.
E dove l’avrebbe trovato un altro culo così, il ragazzotto spaurito, probabilmente milanese, capitato quasi per sbaglio, in un caldo pomeriggio estivo, a Orbetello?
Un culo così, come diceva Fabio, al massimo ti può capitare di vederne tre o quattro, nella vita, ma se sei fortunato.
Un sacco di bischeri nasce e more senz’averlo mai visto un culo a quel modo.
Prima di lasciare la terrazza, Mariarosa si girò, sapeva dall’immagine sul vetro, che lui la stava guardando.
Vediamo se ha le palle.
Gli fece un mezzo sorriso, neanche troppo marcato, e senza aspettare quello di ritorno entrò e si appoggiò al bancone del bar.
Lo aspettava.
Ci mise un po’, ma alla fine entrò anche lui nella sala bar.
Ho proprio voglia di un caffè shakerato, Giorgio – disse ad alta voce Mariarosa, per farsi sentire da lui.
Ma forse – aggiunse – non ti va di farne uno solo, ne devi fare due alla volta di caffè shakerati? Ma non importa, li bevo tutti e due io.
Finalmente il ragazzotto prese l’iniziativa.
Lo prendo volentieri anch’io, un caffè shakerato.
E così, con la scusa cretina del caffè shakerato, il ragazzotto era caduto nella rete.
Si presentarono, piacere Franco, piacere Mariarosa.
Non aveva mai conosciuto una ragazza così bella, con così poca fatica.
Non gli passò nemmeno per ...
... l’anticamera del buco del culo, di essere stato lui il pesce abboccato all’amo, non certo il cacciatore che aveva acchiappato la preda.
Le disse che era arrivato quel mattino, insieme a suo fratello, più grande, ed al cugino. I due sarebbero arrivati lì da un momento all’altro.
Anzi, ma non glielo disse, aveva una paura fottuta che arrivassero troppo presto.
Suo fratello, Salvo, ma anche suo cugino Rino, erano famosi trombeur (si dice tombeur, lo so, ma nel loro caso, la r ci stava tutta).
Se quelli arrivano subito, gliela portano via, prima ancora che lui cominci a farle la corte.
Che ne dici, Mariarosa, ti va se facciamo un giro? Mi fai vedere le spiagge e i posti più belli della zona? È la prima volta che veniamo qui..
Ma certo, Franco, bella idea.
Ecco, questa è la mia macchina – le disse aprendo col telecomando una Giulietta parcheggiata rigorosamente per bene, nelle strisce, lì davanti.
Però, sei tutto spiderato anche, aggiunse spiritosamente lei.
Bella, con un culo da favola, e anche simpatica. Ma cosa si può volere di più dalla vita?
Stava perdendo la testa. Alla prima spiaggia dove si fermarono, la Giannella, parcheggiò apposta un po’ lontano dalle altre macchine, sotto due grossi pini marittimi che facevano da ombrelloni in parte affiancati, in parte sovrapposti.
Scendendo, si precipitò dall’altra parte, per aiutarla a scendere, e per sfiorarle le spalle.
Ehi cosa fai? Ci provi? Neanche due minuti che ci parliamo e già metti le mani ...