1. 209 . Alba e suo fratello Marco al mare


    Data: 11/12/2020, Categorie: Etero Incesti Autore: ombrachecammina

    ... morbidezza in brevissimo tempo si trasformò in rigidità ed erezione. Sentivo la sua dura protuberanza contro il mio sedere ��Marco, eehhmmm � forse è meglio chee � mi alzo ���Camminiamo, hai ragione, non so cosa mi stia succedendo, oggi mi sento strano, non capisco ���Nemmeno io capisco molto Marco � Non lo dico solo per te, ma pure per me � Anche io non ho più alcuna certezza � Non so più distinguere mio fratello da un ragazzo che mi attira ���Sarà stato il vino ���Oggi pomeriggio c�entrava pure il vino?��Il sole troppo forte a volte fa brutti scherzi, magari siamo un po� condizionati da una specie di insolazione ��Superammo un lampione, poi dopo pochi metri un altro lampione, ma con la lampada bruciata, trenta metri di zona semibuia. Lui si fermò di botto, io con lui, uno contro l�altro, le sue braccia attorno a me, io gli cinsi il collo e quegli occhi magnetici mi ordinarono di baciarlo. Obbedii, con passione lo baciai, con la lingua in bocca, il suo sapore contro il mio palato ed il mio contro il suo. Scambiammo le nostre salive, le sue mani corsero ad esplorare più da vicino le mie curve, le mie insenature, persino i miei anfratti segreti, nascosti dalle mie esigue mutandine. Sentii chiaramente vibrare la sua virilità contro il mio ventre proteso. Lo desideravo, mi trovai sollevata e seduta sull�ampia balconata in cemento, le gambe aperte e lui che armeggiava con i suoi calzoni, percepii il calore del suo membro contro la mia vagina protetta ancora dalla sottile stoffa ...
    ... del mio perizoma. Si allontanò un po�, mi sfilò le mutandine e se le mise in tasca; intravidi in quel momento il suo grosso glande lucido e teso, quindi lo sentii nuovamente contro la mia piccola e nuda fessura. Scivolò dentro di me, delicatamente e dolcemente mi deflorò. Persi la verginità quasi senza accorgermene, poco, pochissimo dolore, poi piacere devastante, fui sua, sfrenatamente sua, perdutamente sua; tanto mi sentivo di lui innamorata che in quel frangente pensai d�esserlo per sempre, poi mi abbarbicai al suo collo ed ammortizzai le sue spinte sempre più rapide, sempre più profonde e violente. Non riuscii ad avvertire l�arrivo dell�orgasmo, fu diverso dal solito, più fulmineo, più avvolgente, più vissuto ed estremamente più passionale. Si sfilò da me e mi sporcò il ventre e anche la gonna. Lo rinfoderò nelle mutande e mi aiutò a scendere. Dalla mia destra arrivava una famiglia con un paio di bambini per mano. In piedi di fronte a lui lo avvinghiai e lo baciai ancora, a lungo, perdutamente, mentre la famigliola ci passava davanti divertita. Passeggiamo fino a casa, poi una volta in salotto, ci guardammo, non sapevamo se essere seri oppure darci alla pazza gioia. Gli occhi. Ecco qual�era il motore che accendeva i nostri sensi. I suoi ed i miei occhi. Essi, i suoi, mi penetravano quasi di più di quanto non avesse fatto poco prima il suo durissimo pene. Loro, i miei ed i suoi occhi, impartivano ai nostri cervelli degli ordini ai quali non si poteva trasgredire. E furono ...
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