1. Io e mio fratello


    Data: 16/12/2020, Categorie: Incesti Autore: Nealviam

    ... in macchina, soprattutto con un tempo come questo, sotto un diluvio che nasconde tutto, appartati in un posto isolato” Non poteva essere una risposta casuale: erano le stesse condizioni in cui ci trovavamo il quel momento. Decisi di stare al gioco, ma senza esagerare. “ Quindi questo sarebbe il tempo perfetto per fare pazzie in auto!” Lui indicò il tempo fuori “ Direi proprio di sì. “ E con nonchalance appoggiò la mano sulla mia coscia. Il rimescolamento divenne un brivido forte. Gigi : “ Perché a te non piace fare sesso in macchina ? Beh, non mi dire che ti sei scordata i tempi di quando da giovani ci si divertiva in auto? E la pioggia aiutava a creare un atmosfera di complicità?” “Ah.. (ridendo) questo facevi con la tua ex moglie ? Gigi: “Magari.. lei era pudica e moralista, mentre a me piacciono tante le trasgressioni!” “Sarebbero queste trasgressioni?” Gigi : “Beh a spiegare è difficile, ti posso indicare cosa mi piacerebbe fare e se a te va, lo fai senza problemi” Gigi mi stava provocando , voleva valutare la mia disponibilità . Era chiaro che aveva voglia. Una donna , anche se sorella, sa valutare i segnali che vengono inviati dal maschio : i suoi sguardi , quella mano che non si spostava dalla mia coscia,la patta dei pantaloni che si tendeva sempre più. Presi una decisione : se Gigi voleva portare il gioco fino in fondo non avrei fatto niente per ostacolarlo. Lo volevo anche io. Lo avevo voluto da sempre. “Dai Gigi, ti va di scherzare? “ Gigi : “Si è un gioco erotico ...
    ... da buoni amici, incominciamo?” “Ok, dai… !” Gigi : “Si... Dai incominciamo?” “Ok.” Ero veramente curiosa di capire dove volesse andare a parare. Gigi: “ Siamo in periferia, alzati la gonna e fammi vedere il colore del tuo slip” In effetti i capannoni dell’azienda in cui lavoravo come responsabile della contabilità erano nell’estrema periferia. Sorpresissima mi guardai in giro : intorno all’auto non c’era nessuno, e comunque i violenti scrosci di pioggia coprivano tutto. Decisi di accettare la sfida. Mi alzai dolcemente dal sedile e si tirai su la gonna. Scoprii le mie gambe completamente , le calze autoreggenti nere simili a quelle che indossavo quella famosa sera. Gigi accese la luce di cortesia e diresse il faretto del dispositivo verso lo slip. Incominciammo a ridere, e Gigi ringraziando per l’accettazione del gioco, esagerò :”Ok. Al primo semaforo ti togli lo slip e rimani con la gonna alzata.” Il gioco mi piaceva, mi eccitava. Ma la cosa più importante era che ci stavamo lasciando andare e che era sicuro che alla fine di quel gioco avremmo fatto sesso. Improvvisamente realizzai che il vialone che avevamo imboccato per arrivare al capannone non aveva semafori. Non volevo rovinare il gioco, volevo andare fino in fondo. Ridendo lo provocai " Gigi se vuoi continuare il gioco e farmi togliere le mutandine devi girare a destra. Qui non ci sono semafori. " Lui sorrise accettò il consiglio e voltò per un traversa all fine della quale c'era effettivamente un semaforo. Io eseguii ...
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