1. Portraits: Fine di una perversione


    Data: 26/12/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Leliste

    ... avvicinava al mio pene. Effettivamente avvertivo un certo disagio. L'unica persona abituata a toccare il mio pene durante la minzione ero sempre stato soltanto io. Da un po' di tempo lei gradiva direzionare il getto di pipì con la sua stessa mano. Io con lei non potevo farlo, essendo sempre in posizione seduta. Tuttavia i vantaggi erano innegabili, dato che poteva avere bocca e mani sempre libere per fare di me quello che voleva, mentre il getto proseguiva senza impedimenti. Una volta, sempre durante la pipì, iniziò a segarmi come al suo solito. Io la guardai sognante ed eccitato. Lei si distrasse un attimo e per sbaglio toccò il getto di urina con le dita. “Oh...cavoli, scusa! Ti ho sporcato?” chiesi io. “Non fa niente, tesoro.” disse lei. Non ce ne rendemmo conto subito, ma quello fu il vero punto di non ritorno. La seconda volta, quella stessa giornata, lo fece di proposito. Ridemmo entrambi. Poi la terza volta, il giorno dopo, direzionò il getto di pipì direttamente sul suo avambraccio. “Non ti fa schifo?” chiedevo sempre io. “No... è un caldo piacevole.” rispose lei. Aveva sabotato il mio cervello, quella donna. Si formarono dei meccanismi mentali per cui associavo qualsiasi liquido ad una fantasia sessuale. Passò poco tempo che iniziai a farlo pure io. Introdussi una mano in mezzo alle sue cosce, mentre era seduta al cesso a fare pipì. Volevo sentire il suo calore. Lei mi guardava esterrefatta “Porco. Ora cerchi pure di imitarmi?” disse lei, divertita. “Ciò che tu ...
    ... fai a me, io faccio a te.” risposi io. La cosa prese una piega ancora più strana. Nei giorni successivi sperimentammo nuove maniere per venire a contatto con le rispettive pipì. Lei mi chiese di pisciare sul water in cui era seduta lei, facendo passare il getto di urina in mezzo alle sue gambe. Io lo feci. Alcuni schizzi le colpirono l'inguine e irrimediabilmente la fica. Ormai eravamo consapevoli di tutto questo. Di quel nostro pazzo feticcio. Eppure, nonostante fosse sovversivo e spietato, il nostro piccolo gioco non aveva mai influenzato le nostre vite sociali. Fino a quel momento. ---LA CENA--- Una sera andammo al ristorante. Mangiammo pesce fresco di qualità e vino bianco in abbondanza. Ci divertimmo. Fu una bella serata. Poi raggiungemmo degli amici con cui eravamo soliti ordinare da bere nei pub del centro. Al ritorno, in macchina, lei mi confessò di aver bevuto un po' troppo. “Sei ubriaca, per caso?” “No, macché. Il problema non è l'alcol. E' l'acqua. Devo fare pipì.” La mia mente andò nuovamente in tilt. Premetti sull'acceleratore per arrivare a casa in tempo e godermi quella nuova pisciata tutta per me. Purtroppo ci vollero venti minuti per arrivare a casa e circa 5 minuti per trovare parcheggio. Lavinia era parecchio insofferente e si sentiva davvero in pericolo. Indossava dei nuovi pantaloni beige che certamente non voleva sporcare. Dovemmo fare una lunga camminata dal luogo del posteggio fino all'appartamento di casa sua. Erano le due di notte. Lei barcollava. Mi ...
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