1. In ginocchio per terra


    Data: 16/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: babbacombe_lee

    ... come aveva minacciato prima.�Matteo � ti prego, pulirò meglio, fammi provare ancora � sarò brava ...�Mi infila le mani sotto la gonna, sento le sue dita abbrancare l�elastico del collant e tirare.Mi spoglia di nuovo, come l�altra volta, poi mi solleva le gambe e le spinge indietro.Ho capito cosa vuol fare, ha i pantaloni aperti e tiene in mano il pene eretto.�No Matteo, per favore, questo no!�Mi preme forte sui polpacci spingendomi le gambe, unite e dritte, quasi contro il mio petto.Poi sento la sua bocca posarsi sul mio sesso, chiuso, completamente serrato, la sua lingua inizia a carezzarlo ed io lentamente cedo e mi apro.Non c�è più nulla: è sparito il freddo, l�umido del secchio che mi sono versata addosso, persino il bruciore dietro non sento più.Quando toglie le labbra e mi penetra di colpo, io sono completamente soggiogata.Mi tiene una mano sul ventre, proprio in corrispondenza del ciuffetto di peli, ben rasato, che ho sempre lasciato, esercita una discreta pressione e questo aumenta la mia sensibilità.Viene quasi subito e mi sorprendo a pensare che avrei voluto durasse di più.Dopo che è uscito, mi fa una carezza, le sue dita mi stuzzicano un attimo il clitoride, ed io emetto un gemito.�Bene, vedo che ti manca poco. Ora però ho da fare, puoi finire da te, credo che sai come fare, ma ricordati che c�è il resto del pavimento da pulire ed anche i cessi e gli orinatoi, li voglio splendenti per quando sarò di ritorno.�La porta si è chiusa di nuovo e sono sola.Faccio quello ...
    ... che mi ha consigliato: le mie dita si muovono veloci, come ho fatto tante volte, di notte nel letto, quando ero sola.Lascio crescere lentamente l�orgasmo dentro di me, mentre lo sperma continua a defluire colandomi sulle cosce, finché il piacere non esplode improvviso.Devo sbrigarmi: ho da finire il mio lavoro, non posso deludere Matteo, così mi lascio scivolare giù dal tavolo.Mi rendo conto che devo andare in bagno, ma io sono già in bagno, che stupida.Mi dirigo verso i cessi, ormai sono abituata alla miacamminata-strisciata e riesco a muovermi abbastanza velocemente.Entro nel primo, la porta, mezza rotta, è rimasta in bilico, tenuta dall�unico cardine sano.Il cesso fa veramente schifo, incrostato di escrementi e senza tavoletta ma non ho scelta.Vorrei non poggiarmi, ma con le caviglie legate non posso fare altrimenti, così, dopo essermi piegata, scivolo indietro e le mie cosce si appoggiano sulla superficie lurida della tazza.Mi libero mentre cerco di non pensare che non ho mai fatto pipì in un posto così sudicio.Penso ché mi verranno mille malattie, mi prenderò chissà che infezioni, poi mi ricordo che questo cesso dovrò anche pulirlo, a mani nude e con lo straccio.è bastato il pensiero per moltiplicare nel mio naso l�odore orribile che emana la tazza, un conato di vomito si affaccia ed esco velocemente, per quanto mi è consentito dalle caviglie incatenate, e torno nel corridoio.Inizio con il pavimento, che è la cosa più facile, ormai sono diventata esperta.Non c�è pericolo ...
«12...456...»