1. Galeotto fu il bus


    Data: 07/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: btmbear87, Fonte: Annunci69

    ... chiedere da che Paese vieni.”
    
    “Sono italiano”, capisco che il tema lo innervosisce. Gli sorrido. Ci alziamo perché abbiamo raggiunto la fermata. Mentre l'autobus riparte mi rivolgo a lui nuovamente.
    
    “Non era questa la mia domanda, mi chiedevo di che Paese sono le tue origini” , continuo a sorridere sperando di fargli capire che non gli sono ostile.
    
    “Sono nato a Dubai”
    
    “Oh...” mi luccicano gli occhi “Gli Emirati Arabi, avrei sempre voluto visitarli! Come mai ti sei trasferito?”.
    
    Abbiamo iniziato a camminare verso casa.
    
    “Mio padre ha trovato lavoro qui” dice con una alzata di spalle “E così ci ha portati con sé”
    
    “Hai fratelli?”
    
    “Solo una sorella più piccola”
    
    “Beato te! Io ho 3 fratelli maschi! Certe volte è difficile!”
    
    “Certe volte vorrei avere un fratello maschio.”
    
    “Perché? Non vai d'accordo con tua sorella?”
    
    “Certo, sì, ma lei è una femmina.”
    
    “E con ciò?”
    
    “Be', ci sono cose che non si possono raccontare a una femmina!”
    
    “Per quello ci sono anche gli amici”
    
    “Non ho amici”
    
    “Come mai?”
    
    “Non ne voglio!”
    
    “Ma senza gli amici che vita vivi?”
    
    “Sto bene così come sto!”
    
    “Se lo dici tu. Sembri triste”.
    
    Non risponde più. Io non insisto e così percorriamo gli ultimi metri in silenzio.
    
    “Be', Ahmed, se ti va di chiacchierare o andare a fare un giro o giocare con i videogiochi o qualunque altra cosa, abito al numero 1, proprio laggiù, alla fine di questa via. Suona pure, c'è sempre qualcuno a casa.”
    
    “Grazie. Buon ...
    ... pomeriggio”.
    
    Così si era voltato e aveva proseguito per la sua strada. Comunque gli avevo parlato ed ero felicissimo. Arrivato a casa raccontai del mio bel voto in matematica con un sorriso a 48 denti. Attirandomi il fastidio dei miei fratelli che hanno cominciato a schernirmi. Ma io ero in una bolla di felicità troppo grande per farmi toccare da loro.
    
    Così passarono le settimane. Facevamo la strada assieme parlando (ero più io che parlavo veramente, ma talvolta partecipava attivamente anche lui). Io ero felice. Dopo una settimana mi ha perfino concesso di sedermi accanto a lui in bus. Teneva sempre lo zaino affinché non ci si sedesse nessuno.
    
    Il miracolo avvenne un pomeriggio d'estate. La scuola era finita e temevo che anche la mia frequentazione con Ahmed fosse giunta al termine. Era fine agosto. Un caldo infernale. I miei fratelli erano andati con mia mamma al mare, ma io avevo preferito rimanere a casa con il clima acceso.
    
    Sono in mutande e maglietta seduto comodamente in divano e guardo la tv quando suonano il campanello. Non ho voglia di andare in camera a prendere i pantaloni per cui vado ad aprire in mutante sperando che non sia una delle amiche di mia madre.
    
    Invece è lui. Il mio Ahmed. Ha finalmente suonato il campanello di casa mia. Ci vedevamo ogni tanto nei pomeriggi dopo scuola, ma solo perché ci accordavamo prima, durante il tragitto. Non è mai venuto da me prima, né io sono andato da lui dato che non mi ha mai invitato a farlo.
    
    “Ciao”, mi dice con un ...
«1234...9»