1. Galeotto fu il bus


    Data: 07/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: btmbear87, Fonte: Annunci69

    ... pesti, ma sono simpatici e i miei genitori sono sempre felici di avere ospiti.”
    
    “Non so, voglio dire, siete già in tanti!”
    
    “Non dire sciocchezze! Dove si mangia in 6 c'è posto anche per 7!”.
    
    Vedo che è titubante.
    
    “Comunque come preferisci tu. Non voglio insistere, sai che se vuoi c'è posto e ci fa piacere!”
    
    “Va bene allora. Accetto. Grazie.”.
    
    Risponde infine, quasi con un sussurro.
    
    Io, che non sto più nella pelle, cerco tuttavia di calmarmi e continuare a parlare.
    
    “Quindi non hai mai avuto una ragazza?”
    
    “No. E non ridere.”
    
    “Non voglio ridere, cioè, un po' sì, ma non perché sia divertente che tu non abbia mai avuto una ragazza, bensì per la tua faccia!”
    
    “Che cos'ha?”
    
    “Sei imbronciato come un bambino a cui hanno tolto il giocattolo!” adesso sì rido.
    
    Lui si incupisce ancora di più e incrocia le braccia. A quel punto mi protendo attraverso il divano e inizio a fargli il solletico. Sento sotto alle mie dita i suoi muscoli scolpiti. Ma lui ride ed io mi concentro a farlo ridere di più. Anche se intanto un po' tocco. È la prima volta che c'è del contatto fisico tra noi, non ci siamo mai toccati finora, nemmeno una stretta di mano. Lui cerca di spingermi via e nel farlo la mia mano sinistra passa sopra al suo pacco. Lo percepisco tutto intero. Non è rigido, ma nemmeno a riposo, mi sembra.
    
    Mi fermo e mi appoggio allo schienale ridendo per coprire l'imbarazzo e l'eccitazione che mi hanno assalito.
    
    Anche lui si appoggia e ride fino a che ...
    ... non riesce a calmarsi.
    
    “Non avevo mai riso così tanto!”.
    
    Inaspettatamente è lui a protendersi questa volta, ma non per farmi il solletico. Mi abbraccia, forte. Poi si stacca e torna a sedere un po' imbarazzato.
    
    Lo guardo curioso e felice. Sorrido. Anche lui sorride un po'.
    
    “Ti voglio bene Ahmed!” Dico alla fine.
    
    “Non sono capace in queste cose.”
    
    “In che cose?”
    
    “Queste cose dell'affetto, delle relazioni con le altre persone.”
    
    “Non c'è da essere bravi o meno, basta dire quello che si prova. Basta lasciarsi andare.”
    
    “Non sono capace”
    
    “Imparerai, non temere”.
    
    Mia madre è tornata poco dopo ben felice di avere Ahmed per cena. I miei fratelli più piccoli sono andati a fare la doccia, mentre Ahmed ed io aiutiamo mamma con la cena e la tavola. Mia mamma è speciale, riesce a mettere tutti a proprio agio, sa come parlare alle persone, le ascolta.
    
    Anche papà è stato felice di conoscere Ahmed “Così finalmente sappiamo chi è questo amico di cui sempre parla!” ha detto ad un certo punto e Ahmed si è voltato a guardarmi con fare interrogativo.
    
    La cena trascorre felice. Tutti vanno a letto presto. Ahmed ed io rimaniamo in divano da soli.
    
    “Ora sarà meglio che vada.”
    
    “Va bene Ahmed. Sai che puoi venire qui ogni volta che vuoi.”
    
    “Grazie”
    
    “Non c'è nulla di cui ringraziare”.
    
    Ci siamo alzati entrambi. L'ho accompagnato alla porta e dopo averla aperta l'ho abbracciato.
    
    Cominciava forse ad abituarsi anche al contatto fisico.
    
    L'ho lasciato ...
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