1. In palestra con uno sconosciuto (parte 2)


    Data: 10/01/2021, Categorie: Tradimenti Autore: Milla90, Fonte: Annunci69

    ... veloce, poi potrò andarmene e denunciarlo.
    
    Mi avvicino lentamente, spaventata e schifata, ma decido di farlo. Il suo odore pungente, di uomo e di sudore mi entra nelle narici. L’odore del sesso.
    
    Appoggio le labbra sulla sua cappella, la sento scaldarmi le labbra e in quel momento con uno spintone con le mani e un rapido colpo di reni me lo infila in bocca.
    
    Mi entra fino in gola e io tossisco, mi sale il vomito. Riesco a salvarmi, posizionando le mani sulle sue cosce e usandole come leve per tirarmi indietro. Lo faccio quasi uscire quando lui mi ributta di nuovo tutto in gola. Comincia a muovere il bacino come per scoparmi le labbra. Capisco di essere in trappola ormai, mi tiene la coda stretta fra le mani e dirige i movimenti della mia testa.
    
    La mandibola comincia a farmi male, e sulla lingua sento il suo calore pervadere la mia bocca. E’ talmente grosso che mi si sta slogando la mandibola. Gli affondo le unghie nelle cosce, e questo non gli piace. Si alza tenendomi per i capelli, mentre io rimango in ginocchio. Comincia a scoparmi la gola. Mi tiene con la destra dalla coda di cavallo, con la sinistra sotto il mento e me lo infila fino a quando non ci sta più. Io mi sento soffocare, non ho mai avuto nulla di così grosso e lungo dentro la mia bocca. A confronto Luca sembra un bambino. Sono in intimo nella casa di uno stupratore a fargli un pompino. Mi sento sporca e decido che deve finire, ma non c’è modo di fermarlo. Fino a quando, proprio quando penso che la ...
    ... mandibola mi si stia staccando, si china leggermente e me lo spinge in fondo. Dritto in gola, cercando di farlo stare tutto in bocca, il che, viste le sue dimensioni, è praticamente impossibile. Sta così qualche minuto, io sento l’odore dei suoi peli pubici, mi sento nuovamente usata, ma sento gli umori colare copiosi tra le cosce. Mi maledico, tanto per cambiare.
    
    Sto per morire soffocata, ma con una mano e poi con l’altra riesco a sfilarmi l’asta di bocca. Quando lo tolgo, sembra mi abbiano levato un tubo dalla gola, e mi rimane tra le mani. Duro, come se fosse ossidiana. La mia saliva cola dalla sua asta sul pavimento. E anche dal mio mento pende della saliva, che prontamente asciugo con una mano. Ora il suo uccello è lucido e ha acquisto, purtroppo, un aspetto ancora più erotico ed eccitante. Sento la mia vulva mordere le mutande, non ci voleva. Continuo a fissare quel lungo serpente nero che mi punta in faccia, lo guardo come se stesse per mordermi. E, in effetti, avrebbe potuto, un morso doloroso all’inizio, ma che mi avrebbe procurato un piacere come mai in vita mia. Il suo veleno copioso e dolce.
    
    - Stavo per morire soffocata… - gli dico ancora in affanno.
    
    - Questione di abitudine tesoro -.
    
    - E’ troppo grosso, non c’entra l’abitudine – sono costretta ad ammettere, e senza che me lo ordini di nuovo, riprendo a masturbarlo con entrambe le mani. Ora, le dita, grazie alla saliva che lo ricopre totalmente, scivolano più facilmente sulla sua asta. Ogni volta che lo ...
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