1. La giocatrice


    Data: 15/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo

    ... hai fatto la commessa e ti hanno sempre licenziato perché finivi a letto con i titolari e le mogli non gradivano. Una bella carriera, complimenti. Sentitemi, tutti e due. Ci sono i soldi per pubblicare un tuo libro, te lo pago io e ci sono i soldi per mandare te a Montecarlo o a Sanremo dove potrai giocare in casinò veri e non in bische tenute dalla camorra. Non è male come prospettiva, no?" Si accese una sigaretta. "Decidi tu, Frans," disse Stefania. "Allora è inutile che continuiamo a discutere, lui ha già deciso", disse la rossa. "Figurati se rinuncia all'idea di vedersi finalmente pubblicato." "Scommettiamo che sceglie me?" le chiese Stefania. Era scesa dal letto, nuda e guardava entrambi con sfida. "Hai un bel corpo ma ne ho visti di meglio", esclamò la rossa. "Ci vuole altro per convincerlo." "Accetti o no la scommessa?" "La posta è lui?" "Hai portato dei soldi per me?" La donna estrasse un assegno dalla borsetta con aria di trionfo. "C'è già il tuo nome, tesoro." "Dammelo." Lo prese e senza nemmeno guardare la cifra lo strappò e lo gettò per aria. Poi guardò Frans e gli disse:" Io ho fatto la mia scelta, adesso tocca a te." Il ragazzo annuì, le andò vicino e si baciarono a lungo. Stefania gli si strinse addosso e sorrise alla sua avversaria. "Mi sa che ho vinto." L'altra si alzò e senza dire una parola andò via. "Allora è finita," mormorò Frans. "Pentito?" "No." "Allora ricominciamo da dove ci eravamo fermati." Tre sere dopo Stefania pensava al loro avvenire. Aveva da ...
    ... parte un po' di soldi guadagnati al gioco e con le prestazioni sessuali; Frans stava per entrare in prova in uno studio di grafica pubblicitaria, non il suo sogno ma pur sempre un modo di tirare avanti. Stefania si sentiva ottimista e fiduciosa e passando davanti al solito bar, essendo molto in anticipo sull'ora dell'appuntamento con il ragazzo, si chiese perché non cercare di aumentare le loro riserve. Sentiva nell'aria che la serata sarebbe stata fortunata e così entrò, salutò il barista e si diresse verso il retrobottega dove rivide i due soliti scagnozzi. Sui visi di tutti, del barista, dei gorilla, degli uomini del banco, lesse l'ironia appena accennata ma ben presente di chi pensava: eccone un'altra che ha provato a stare lontana ma ci è ricascata. Finse indifferenza, convinta che sarebbe stata l'ultima volta, qualunque cosa pensassero quegli stronzi. Andò al suo gioco preferito, la roulette dei dadi, e cominciò a puntare. Vinse la prima volta, poi la seconda, poi la terza. Ogni tanto perdeva ma inesorabile, la volta successiva, ricominciava la serie delle vincite. Erano somme limitate ma a poco a poco si ritrovò davanti dieci volte quello che aveva puntato all'inizio. Nella vita di tutti i giocatori capita almeno una sera in cui tutto va bene e quella, evidentemente, era la sua sera. Due ore dopo contava i suoi soldi e pensava che con quella cifra avrebbero potuto andare avanti per mesi e mesi. Tutti si congratularono con lei, compresi i tenutari che non se la presero ...
«12...567...10»