1. La giocatrice


    Data: 15/01/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Edipo

    ... maschio, una cosa eccitante. Mi lasciava fare e non si stupì più di tanto quando gli chiesi, per gioco, se voleva mettersi un vestito della sorella oppure, un'altra volta, se voleva farsi truccare un po'. Sebbene riluttante accettava tutto, era una piccola puttana proprio come te, forse è per questo che vi trovavate così bene. Finché un giorno non riuscii a vestirlo da donna, a pettinarlo da donna, a truccarlo da donna. Era Iole, era tale e quale a lei, e io riprovai il piacere di tante altre volte, mi sfregai su di lei o su di lui ed ebbi un orgasmo eccezionale. Ero di nuovo felice. Lo facevo parlare piano per attutire il timbro maschile della voce, lo depilavo io stessa per rendere il suo corpo liscio come era stato quello della sorella. Ogni tanto gli davo un contentino, mi facevo forza e lo masturbavo, vincendo il disgusto che provavo. Presto non mi bastò più. Dovevo rendere perfetta la trasformazione. Gli chiesi di sottoporsi al trattamento dei trans, volevo vederlo con i seni (quelli di Iole erano bellissimi) e poi perché non levarsi quella cosa inutile che gli pendeva tra le gambe? Gli stavo facendo scoprire la sua vera natura, perché non cambiare definitivamente in donna? Non gli chiedevo l'impossibile!" E' pazza, pensò Stefania, fredda come il ghiaccio. "Gli avrei dato tutto ciò che voleva, non gli avrei rifiutato nulla. Non avrebbe combinato un cazzo nella sua vita, con quei disegni che non interessavano nessuno. Io l'ho vestito e gli ho dato da mangiare, era il ...
    ... minimo che potesse fare, accontentarmi!" E' pazza. "Alla fine avrebbe ceduto, in fondo era una puttana, non come sua sorella, ma ti sei messa in mezzo tu. Guardalo, lo hai ucciso tu." E' pazza e devo salvarmi. Si schiarì la voce. "Ucciderai anche me? E dopo ti suiciderai? Tutti morti?" La rossa la fissò a lungo e i suoi occhi erano lame che la infilzavano da tutte le parti. "Ti voglio dare una possibilità. L'ho data anche a lui ma non ne ha voluto sapere, sono venuta per dirgli che l'avrei sposato, che tutto il mio sarebbe stato suo se fosse rimasto con me e mi avesse accontentato. Ha detto di no il cretino, il poverino si era innamorato, si era scoperto l'uomo che non era. Tu sei una giocatrice, no? Allora giochiamoci la vita. Conosci la roulette russa?" E' pazza, che vuole fare? "Questa pistola era di mio padre, mi ha insegnato a sparare, l'unica cosa che mi abbia insegnato. Adesso leviamo tutte le pallottole tranne una, anzi, lasciamone due, così è più eccitante. Che ne dici?" "No, fammi andare via." "Eh no, ora non puoi rifiutare, tu hai creato questo casino e ora se vuoi uscirne, si fa a modo mio. Prendi la pistola e comincia tu." Aveva afferrato il coltello sporco del sangue di Frans e glielo puntò alla gola. "Prendi la pistola, mettiti la canna sulla fronte e premi!" Stefania era atea ma cominciò a pregare con le lacrime agli occhi. In fondo la serata era stata fortunata, aveva sempre vinto... "Premi! Ti do due secondi o ti buco la gola!" Clic! Nessuna esplosione. Dovette ...