1. Mia madre, che donna


    Data: 01/02/2021, Categorie: Incesti Autore: goldParents

    ... vai avanti. Non fermarti d’accordo? - D’accordo. Ripresi a leccargli la figa. - Sì pronto. Papà voleva sapere perché avesse avuto così tanta fretta di attaccare la telefonata di prima. - . Ma no tutto ok, ho solo un forte mal di testa. Sì tranquillo. Mamma rispondeva con evidente affanno, si sentiva che si sforzava di non gemere. Papà non aveva nessuna intenzione di agganciare. Io presi ad aumentare d’intensità. Mamma non resistette ed emise un gemito di piacere. - Ahhhhhhhhhh. Furono attimi di panico. Si vede che mio padre non ci fece caso, perché non disse nulla, anzi, finalmente, si decise a liberare mia madre. Agganciarono, e mamma mi disse: - Mattia, siamo dei pazzi, ma è meraviglioso e ora lo voglio. - Dio mamma, se sei porca. M’inginocchiai dietro di lei, puntai il mio cazzo all’imbocco della sua figa, e con un colpo deciso lo infilai completamente dentro. Mamma ebbe un sussulto. Misi le mani sui suoi fianchi, in modo da aiutarmi nei movimenti. La figa di mamma era fantastica. Dolce, calda, bagnata, invitante. Un’immensità di liquido usciva da essa. - Siiiii. Dio che bello. Ti prego, ti prego, Mattia non fermarti. Non risposi e continuai. Lei godeva sempre di più. Preso dall’eccitazione, la presi, la voltai, gettai sul letto di schiena, e con un movimento deciso le ruppi i collant. Forse ero troppo irruento, mia madre mi fermò. - Mattia, amore, dolcemente, ok? - Scusa mamma. È troppo bello. - Lo so e bello anche per me. Mi calmai, respirando profondamente. La baciai. ...
    ... Scostai nuovamente il tanga. Allargai per bene le gambe. (Oramai i collant non erano più un problema, ). E dolcemente ripresi a penetrarla. Madonna se era bello. Cinturò il mio corpo con le sue gambe, accompagnandomi nei movimenti. Allungo le braccia verso la testiera del letto e ne strinse i tubi con le mani, a pugno. (Nella sua stanza ha un letto di ferro battuto di color champagne). La sua figa era sempre più bagnata. - Amore sdraiati. Voglio salire sopra di te. Mi sdraiai. Mamma si mise cavalcioni sopra di me. Prese il cazzo con una mano, lo portò alla figa, e lo infilò dentro nuovamente. Iniziò a cavalcarmi. Vedevo chiaramente il mio cazzo entrare e uscire dalla figa di mamma. Appoggiai entrambe le mani sul suo sedere e lo strinsi con veemenza. Mi alzai verso di lei, per baciarle il seno ma mamma mi spinse di nuovo sul materasso. Fermo un attimo i movimenti. Si allungò verso il comodino, sempre rimanendo cavalcioni su di me, e dopo aver rovistato nel cassetto, da esso tirò fuori un paio manette. “Prese la mia mano destra e la ammanettò alla testiera del letto". Poi fece la stessa cosa con la mano sinistra. Non mi ero mai fatto ammanettare da nessuna, non la trovavo una cosa eccitante, e tantomeno mai avrei pensato che la prima a farlo sarebbe stata mia madre, la donna che mi aveva messo al mondo”. Mamma riprese a scoparmi, alternava movimenti verticali, con movimenti circolari. Era bellissimo, e nonostante ciò che pensavo, il fatto di essere ammanettato, ne amplificava ...
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